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“Niente street food in centro storico a Cagliari: troppo vicino a bar e ristoranti”
Si allontana l’ipotesi di gustare malloreddus e fritti in strada in piazza Yenne e nel corso Vittorio Emanuele II. Possibile invece un’apertura per zone come viale Buoncammino, Su Siccu e viale Sant’Ignazio. Scintille in maggioranza: decisione definitiva rinviata a settembre
“Niente street food in centro: troppo vicino a bar e ristoranti”. Si allontana l’ipotesi di gustare malloreddus e fritti nelle strade del centro della città. La proposta ha scatenato il malcontento dei ristoratori e i malumori hanno contagiato anche molti consiglieri della commissione Attività produttive che sta discutendo il regolamento. L’idea è quella di tenere le “apixedde” almeno a 10 metri di distanza dalle attività commerciali e dalle concessioni di suolo pubblico assegnate. E questo le terrebbe lontane da zone come piazza Yenne e il corso Vittorio Emanuele II.
Il promotore dell’iniziativa è Corrado Maxia, Fdi che gode del pieno appoggio del presidente Pierluigi Mannino (suo compagno di partito). Ma anche in maggioranza non sono mancate le perplessità. “Sono contrario allo street food in centro storico”, ha dichiarato Roberto Mura, capogruppo Psd’Az, “questa zona della città ha già una grande offerta di ristorazione. Altre forme “mobili” possono essere utilizzate per riqualificare aree della città come, ad esempio, viale Buon Cammino o Su Siccu dove non si creano ulteriori problemi per i residenti e si valorizzano delle belle zone della Città”.
Anche Matteo Massa, Progressisti, ha proposto strade meno ricche di attività esistenti come viale Buoncammino e viale Sant’Ignazio.
“Non c’entra nulla coi caddozzoni e possono essere fonti d’attrazione anche per zone già ricche di offerta”, ha dichiarato Mannino, “ma la proposta è stata smussata su alcune parti e abbiamo rinviato tutto a settembre quando arriveranno in commissione anche altri regolamenti. E all’orizzonte abbiamo il piano del commercio”.