Negozi storici di dischi a Cagliari, gli aggeggi vintage e il “gaggio” che rovinava i long playing

Gianfranco Carboni racconta gli aneddoti degli storici negozi di dischi a Cagliari, come “la Discoteca” di Memoli. E la storia di quell’incauto che rovinò il disco con la puntina, e neanche gli aggeggi vintage poterono risolvere. “Come diamine si fa a non essere vigili quando nel piatto suona un 33 giri, nuovo di zecca in sottile plastica vinilica, un folle…”, la storia curiosa


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La busta della Casa del Disco conteneva aggeggi vintage che non tutti conoscono, anticaglie dei tempi andati. I dischi gracchiavano, il bello ed il brutto del vinile, noi maniaci avevamo tutto il necessario per la loro cura, tanti strumenti in più versioni: molteplici spazzole, straccetti, spazzolino con manico e senza. Cari miei, sarebbe tutto se i brividi non avessero attraversato il mio corpo, al solo ricordo di un incauto che diede un colpo al tavolino e la puntina corse per tutto il long playing “screccc”. LP rigato, come immediatamente la sua faccia dove, a stretto giro, arrivarono: cassetta da 90 minuti con annessa scatola, in cui avremmo dovuto registrare la copia del disco da utilizzare nella “mini radio” – peso un chilogrammo con maniglia gaggia, il “gaggio” gli rimase per tutta la vita.

Come diamine si fa a non essere vigili quando nel piatto suona un 33 giri, nuovo di zecca in sottile plastica vinilica, un folle si meritò tutto male. Ricordarlo fa male, gaggio non entrò più nella stanza del televisore, antesignana dell’attuale stanza tecnologica, e non mi dolgo dei suoi denti su cui, dopo spazzole, custodia e cassetta, arrivarono anche le cure odontoiatriche. Ammetto, neppure se mi avessero toccato la pivella mi sarei arrabbiato in quel modo. Il disco lo ricomprai in via Dante – dal Signor Memoli proprietario del negozio La Discoteca – la puntina saltava e il disco non si poteva ascoltare, preferisco non dire il titolo del 33 giri che ricomprai in una seconda edizione. Quella volta il Signor Memoli fecce un prezzo scontatissimo, dovevo essere pallidissimo; lo screcc mi distrusse il cuore, non lo dimenticherò mai e neppure lui: o gaggio!!!.

Gianfranco Carboni


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