Pesca di aragoste in area proibita, maxi sequestro di nasse nel parco di La Maddalena

Davanti a Santo Stefano 150 nasse, alcune rudimentali costituite da cassette di plastica ed altre professionali, tutte sequestrate dalla Forestale. Servivano per la pesca abusiva di polpi e aragoste


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Continua l’attività del Corpo Forestale e di V.A. nell’attività di prevenzione della pesca abusiva nelle acque facenti parte del Parco Nazionale di La Maddalena.
Nell’ambito della Convenzione tra l’Ente Parco e il Corpo Forestale e di V.A. la Base Logistico Operativa Navale del CFVA di Palau, durante l’attività di vigilanza a mare ha rinvenuto la scorsa settimana, nelle acqua antistanti l’Isola di Santo Stefano, loc. Villa Marina, 150 nasse, alcune rudimentali costituite da cassette di plastica ed altre professionali, che sono state prontamente salpate e sottoposte a sequestro preventivo in attesa di convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Le nasse erano deputate alla pesca di abusiva di aragoste, polpi, granchi e altre specie ed erano posizionate in zona Mb, riservata solo alla pesca autorizzata da parte di pescatori professionisti e residenti della Maddalena abilitati alla pesca sportiva; sono in corso attività per la ricerca degli autori del reato.

Già nelle scorse settimane la BLON di Olbia, anch’essa deputata alla vigilanza nell’area marina del Parco, aveva sequestrato un altro ingente quantitativo di nasse, pari a 80 nasse, anch’esse posizionate abusivamente nelle acqua antistanti l’isolotto di Mortorio.
L’attività di contrasto alla pesca abusiva nell’area parco, oltre a salvaguardare l’ecosistema marino e gli scopi della pesca contingentata, mira anche a salvaguardare l’attività professionale dei pescatori professionisti della zona.
La pesca non autorizzata in area parco, costituisce, si ricorda, illecito penale.


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