Muore per Coronavirus Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici di Varese: il cordoglio dei medici sardi

Raimondo Ibba, presidente dell’Ordine dei Medici di cagliari: “Ci auguriamo che la nostra regione, che inizia a confrontarsi con le stesse problematiche, tragga esperienza da questa triste vicenda e tempestivamente ponga in atto tutto ciò deve per evitare che un simile episodio abbia a accadere anche in Sardegna.
Vorremmo lodare le qualità umane e professionali dei vivi piuttosto che piangere i morti”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il dottor Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei medici di Varese e medico di medicina generale a Busto Arsizio, è morto questa notte in camera di rianimazione a Como, dove era ricoverato per delle complicanze respiratorie da infezione da coronavirus, lui che più di tutti era impegnato nella lotta al Covid-19.
Come la gran parte di noi si era messo da subito a disposizione delle autorità per contrastare la diffusione del coronavirus.
Preoccupato per lo stato di salute della popolazione aveva preso a lavorare non come prima ma più di prima, sia nel proprio studio di medicina generale, sia organizzando – non solo nella sua provincia ma anche al di fuori di essa – incontri e riunioni per informare sul contrasto all’infezione. Lavorava a mani nude, senza i dispositivi di protezione individuale, le necessarie mascherine FFP2-3, nè occhiali, guanti, camici monouso e quant’altro gli sarebbe stato necessario ma che l’organizzazione della sanità della sua regione avrebbe dovuto garantirgli per tutelare la sua salute oltre quella dei suoi pazienti.
Pure abbandonato dal suo governo regionale della sanità, non si è sottratto al suo dovere etico e civile a favore della popolazione.
Che fornire i dispositivi di protezione individuale (DPI) fosse un dovere dell’organizzazione del sistema assistenziale non vi sono dubbi, come non sussistono dubbi su chi ricada la responsabilità morale di chi ha fatto sì che col suo disimpegno  si sostanziassero le condizioni che hanno portato a morte un medico, uno che stava dando di più di se stesso e si prodigava oltre se stesso, anche nell’interesse della amministrazione regionale, la quale ha ricambiato tanto impegno con comportamenti che alla fine sono risultati fatali.
Non c’è più etica nè morale nell’amministrazione della cosa pubblica sanitaria se, a fronte di un principio per noi sacrosanto anche a costo della vita (“mettermi a disposizione dell’autorità competente in caso di pubblica calamità” – giuramento deontologico)  veniamo ricambiati ignorando i più elementari princìpi di collaborazione e coesione solidale.
Un medico che muore in circostanze come questa è un’offesa alla civiltà e al progresso, è un oltraggio alla sacralità della nostra professione. Questa triste morte richiama quella mai dimenticata della nostra R.Z. , morta sul luogo di lavoro per il disimpegno delle autorità sanitarie di allora nel garantire la sua incolumità fisica. Anche questo medico di famiglia è morto per non aver avuto garantite le condizioni minime necessarie per lavorare in sicurezza e avere salva la vita.
Buttare via una vita per non aver messo a disposizione delle mascherine, degli occhiali, e il materiale monouso necessario è un segno di inciviltà prima che di irresponsabilità amministrativa.
Magari domani tutti, soprattutto i primi responsabili, spargeranno abbondanti lacrime di coccodrillo, faranno annunci e proclami pieni di enfasi, ne elogeranno le virtù umane e le qualità professionali, ma non restituiranno alla famiglia un padre e alla professione un medico.
Ci chiediamo: fino a quando la mala politica abuserà della nostra responsabilità?
Ci auguriamo che la nostra regione, che inizia a confrontarsi con le stesse problematiche, tragga esperienza da questa triste vicenda e tempestivamente ponga in atto tutto ciò deve per evitare che un simile episodio abbia a accadere anche in Sardegna.
Vorremmo lodare le qualità umane e professionali dei vivi piuttosto che piangere i morti.

Raimondo Ibba Presidente Ordine Medici provincia di Cagliari
Antonio Sulis Presidente Ordine Medici provincia di Nuoro


In questo articolo: