È chiuso nel suo dolore, Francesco Masala, 60 anni, e non ha molta voglia di parlare. Di puntualizzare, però, sì. Meglio, di dire in modo netto e chiaro che “mia figlia è morta, nessuno potrà restituirmela. Voglio però sapere il perchè”. Un concetto chiaro, che Masala dice anche per spazzare certe “malelingue” che si sono date da fare nel variegato e spesso avariato mondo dei social: “La mia Carlotta faceva sport, stava bene, aveva la passione della fotografia”. Una ragazza come tante, cresciuta a pane, studio e passioni a Sestu. Il dramma avviene martedì all’alba: “Era tornata tardi dopo essere stata con un amico, si è seduta sul divano. Lì si è addormentata, e poco dopo l’alba l’ho vista e pensavo che fosse assopita”. Purtroppo non era così. Carlotta non dava segni di vita, i soccorritori sono arrivati dopo pochi minuti: “Morte per cause naturali”, papà Francesco ricorda benissimo quelle parole. E i carabinieri, “arrivati nella nostra abitazione poco dopo. Non hanno fatto nessuna perquisizione, anzi, dopo cinque minuti se ne sono andati”. E, dopo un lungo tira e molla, i genitori della 27enne sono riusciti, anche in seguito all’apertura di un’inchiesta sul decesso decisa dalla procura di Cagliari, a conoscere la verità sulle cause della sua morte: “Domani faranno le analisi medico legali, non è una vera e propria autopsia, al Santissima Trinità. Noi attendiamo gli esiti in silenzio”, prosegue l’uomo.
Francesco Masala è deciso quando va a sgombrare il campo da certe “allusioni” che ha letto su Facebook: “Noi siamo vaccinati, lo era anche mia figlia. Aveva ricevuto la seconda dose ai primi di agosto, punto”. Altro da dire, per il momento, non c’è. Una ragazza di ventisette anni con la passione per gli scatti fotografici e lo sport non c’è più, una famiglia attende di sapere se si sia davvero trattato di morte naturale o se ci siano altre cause. Solo quando si avranno questi elementi, dal palazzo di giustizia prenderanno la decisione di archiviare il caso o, viceversa, andare avanti con le verifiche e le indagini: “Ciò che chiediamo, anche in vista del funerale, ancora da fissare, è il silenzio”.