Monte Urpinu, “A piedi nudi nel Parco” tra benessere e massaggi

Domenica 10 luglio, a Monte Urpinu, si svolgerà la terza edizione dell’iniziativa “A Piedi nudi nel Parco”: ci saranno dei trattamenti gratuiti dimostrativi da parte di un gruppo di riflessologi plantari


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Domenica 10 luglio, al Parco di Monte Urpinu, avrà luogo la 3° edizione di “A piedi Nudi nel Parco”. Un gruppo di riflessologi plantari, provenienti da varie parti della Sardegna, accomunati dall’amore per questa disciplina, si riuniranno per proporre trattamenti dimostrativi gratuiti e saranno a disposizione per rispondere ad eventuali domande o curiosità sul tema. Scopo della giornata è quello di divulgare e promuovere la riflessologia plantare come metodo integrativo e complementare alla medicina convenzionale. 

RIFLESSOLOGIA PLANTARE. La riflessologia plantare è una tecnica che prende spunto dall’antica medicina tradizionale cinese. I primi cenni di riflessologia risalgono a 5000 anni fa nelle zone della Cina e dell’India, nel 1800 è arrivata anche nel mondo occidentale con il medico statunitense W.H. Fitzgerald, padre assoluto della riflessologia moderna.

Il principio di base è quello secondo il quale sul piede si riflette ogni altra parte del nostro organismo. In termini più scientifici, si può dire che ogni zona della pianta del piede è connessa, tramite terminazioni nervose, a una determinata parte della colonna vertebrale, che a sua volta la mette in contatto con un organo. Di conseguenza, ogni tipo di stimolazione o manipolazione eseguita su una parte del piede si andrà a riflettere sull’organo ad essa collegato.L’obbiettivo della riflessologia plantare è quella di eliminare gradualmente durante i trattamenti, condizioni di tensioni, infiammazioni o congestioni, spesso connesse tra loro, al fine di ripristinare l’equilibrio del corpo. Essa stimola la naturale auto guarigione del corpo stesso, non fermandosi solo alla soppressione dei sintomi, ma riportando l’intero organismo ad uno stato di equilibrio psicofisico generale. 

IL MASSAGGIO. Non un massaggio ma digito-pressioni che vanno a stimolare le zone interessate. La tecnica si effettua attraverso una serie di piccole stimolazioni ravvicinate esercitate principalmente con il polpastrello del pollice che procede sulle zone da trattare. Attraverso le digito-pressioni se un organo è sofferente, si produce una stimolazione nervosa che si trasmette al midollo spinale e da questo, giunge a regioni ben definite dette “zone riflesse”, provocando una sensibilità cutanea o muscolare. Lo stesso meccanismo agisce in senso contrario, ossia, una tensione muscolare o una lesione traumatica periferica, possono influenzare l’organo corrispondente. 

IL TRATTAMENTO. Il trattamento ha una durata di circa 50 minuti. Per quanto riguarda il numero delle sedute, tutto dipende dallo stato di salute del cliente. La riflessologia spesso viene inserita come percorso in sinergia con quello della medicina convenzionale. In media 3-4 sedute, con una frequenza di una massimo due volte alla settimana, danno ottimi miglioramenti nella maggior parte delle situazioni. Già dalla prima seduta, il cliente potrà notare dei primi cambiamenti in positivo del proprio stato. Un’alta percentuale delle persone trattate reagiscono molto bene, solo in alcuni casi, le aspettative non sono soddisfatte in tempi brevi, a causa di un eccessivo stress e dalla mancanza di energia nell’organismo. Siamo una macchina molto complessa, e va considerato ogni aspetto per quanto sia possibile fare e capire.Educare le persone ad essere responsabili di se stesse, migliorando il proprio stile di vita, praticando dello sport, applicando delle tecniche di rilassamento, piuttosto che cambiando l’alimentazione ove fosse necessario, è il primo compito da impartire per un riflessologo, così come di qualunque altro operatore della salute. 

MEDICINA ALTERNATIVA. Tutte le discipline e tecniche che entrano a far parte della medicina olistica vengono definite “alternative” alla medicina tradizionale. Integrative e complementari alla medicina convenzionale, perché l’una non esclude l’altra, anzi ritengo che lavorando in sinergia si possano ottenere ottimi risultati. La medicina ufficiale è fondamentale, ma se oltre a questa, ci si può aiutare con metodi naturali, proposti in maniera seria da professionisti certificati del settore, che possano portare benefici alla qualità della vita, perché non valutarli? Già da qualche anno nell’ospedale Petruccioli di Pitigliano è nato il centro di medicina integrata, che prevede l’utilizzo della medicina ufficiale in maniera integrata con le medicine complementari normate dalla regione toscana. A piccoli passi, ci si avvia verso una riforma culturale che consente alla medicina olistica di creare una sinergia con il comparto medico sanitario.