Monastir si ferma, nel giorno più triste, quello del funerale di Tommaso Ugas, il diciassettenne morto nel terribile incidente avvenuto due giorni fa sulla Ss 131. Ugas era nei sedili posteriori dell’auto, guidata da un ventunenne e con a bordo anche un sedicenne, che è andata a sbattere contro il guard rail. Il 17enne, giovane promessa del calcio, è andato a sbattere contro il parabrezza e il montante in ferro, morendo sul colpo. Conosciutissimo, per le sue esequie si è reso necessario utilizzare il piazzale Cervi. Lì, in prima fila, distrutti dal dolore, il padre Marco e la madre Daniela, circondati dall’affetto e dalla commozione dei suoi compagni di calcio della Kosmoto Monastir, dei suoi tantissimi amici e di centinaia di concittadini. Presente anche la sindaca Luisa Murru e vari esponenti politici comunali. A celebrare il rito funebre don Bruno Ibba, che nell’omelia ha ricordato quel ragazzo, campione nella vita, con le idee chiare sul suo futuro e grande appassionato sia dello studio sia del pallone.
“Campione, ora fai gol in cielo”, questo il messaggio dei suoi compagni di avventura sui campi della Sardegna. Un’onda lunghissima d’affetto che, come testimoniato dai nomi impressi sulle fasce sopra i mazzi di fiori, va da Capoterra a Sassari e da Cagliari a Oristano.