“Mio figlio Mateo investito, ricoverato a Cagliari e classificato come sconosciuto: assurdo”


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Il sospiro di sollievo l’ha già lanciato, Giancarlo Loddo, quartese di 55 anni. Suo figlio Mateo, sparito sabato scorso da piazza Yenne a Cagliari verso le venti, sta bene. Meglio, è vivo. Ricoverato al Brotzu dopo essere stato investito da un’auto in via Riu Mortu a Monserrato, a pochi metri di distanza dal confine con Selargius. Per giorni, Loddo è rimasto col cuore in gola: suo figlio era sparito, diventato un fantasma. Qualche ora fa la svolta: “Si trova ricoverato in chirurgia al Brotzu, ha una frattura grave al ginocchio e un trauma cranico ma non è in pericolo di vita”. L’uomo racconta l’odissea che ha vissuto, sin dall’alba di domenica, per cercare suo figlio: “Ho chiamato la questura di Quartu domenica mattina, hanno preso tutte le informazioni e i dettagli e ci hanno detto di ritornare con calma lunedì. Non so se abbiamo diramato o meno le informazioni, da quanto ho potuto capire no”. Senza documenti, senza soldi e senza cellulare, “quest’ultimo è stato trovato a circa 400 metri dal punto in cui è stato investito”.
Papà Giancarlo racconta di aver cercato il figlio in vari ospedali: “Al Brotzu e al Policlinico di Monserrato, ma era stato registrato come sconosciuto. In un caso, addirittura, mi è stato detto che serviva l’autorizzazione da parte di mio figlio per avere eventuali informazioni. A me, che sono il padre: questo è stato il paradosso più stupido”. Loddo prosegue: “Assurdo, per giorni non ho saputo nulla di mio figlio. Ho chiamato anche il 118, la sua identità non risultava nemmeno a loro. Una situazione emblematica, è come se un collegamento fra varie parti fosse stato interrotto”.