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Ancora polemiche sul fronte degli sbarchi dei migranti sull’Isola, a Cagliari, in particolare sono ore concitate soprattutto anche per “l’esercito degli aiuti”, ossia le centinaia di persone (tra volontari, associazioni, Enti, Istituzioni e forze dell’ordine), impegnati nelle fasi di accoglienza, riconoscimento e sicurezza sullo scalo marittimo cagliaritano. Paura, preoccupazione e toni infuocati stavolta dal S.i.a.p., segreteria del sindacato degli appartenenti alle forze di polizia: «A seguito dell’ennesima accoglienza di immigrati in Sardegna – scrive il segretario regionale, Sebastiano Sannia – rinnoviamo la nostra preoccupazione per ribadire ad alta voce il disagio dei colleghi che rappresentiamo, per la grave situazione che il fenomeno sta creando. Non solo per l’esponenziale aggravio dei carichi di lavoro che tutte le forze di polizia delle province sarde, impegnate nel superare le criticità, subiscono, ma anche per la decisione di destinare queste ingenti aliquote di migranti in Sardegna, penalizzando tutti i servizi necessari a rendere sicura la nostra Isola, in modo particolare la città di Cagliari. Sgombrando il campo da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica – aggiunge il referente Siap, dalla segreteria di Viale Buoncammino – è palese che il problema insiste e va oltre. Oltre agli sbarchi, la volontà dei migranti di non voler stare in un Isola e volersi spostare verso la penisola per raggiungere le più disparate mete, crea seri problemi di ordine e sicurezza pubblica ricadenti sui poliziotti cagliaritani, che soffrono già una gravissima carenza di organico e mezzi, distolti loro malgrado, dai vari servizi da rendere alla cittadinanza locale. Chiediamo con forza dei rinforzi ad hoc – sottolinea Sebastiano Sannia – anche per sopperire alle già incalzanti necessita che interessano l’isola, e non solo, rinforzi atti a contrastare il degenerare di determinati fenomeni delinquenziali per garantire condizioni di sicurezza agli operatori già oberati di lavoro e diminuire il disagio della popolazione». (Alessandro Congia)