di Ivano Argiolas – presidente Thalassa Azione Onlus
Mi sono confrontato coi responsabili del servizio e posso dire che, seppure nessuno era stato avvisato dell’arrivo di queste persone, loro si sono preoccupati di farli passare prima delle altre persone già in attesa. Questo è stato fatto proprio per limitare la permanenza in un luogo promiscuo di soggetti potenzialmente infetti. Ad ogni modo i bambini, accompagnati da un incaricato, sono stati presi subito in carico e assistiti dal personale preposto. Inizialmente le persone in fila si sono sentite prevaricate ma poi è sormontata in loro la paura per un eventuale contagio.
Quello è un ambulatorio pediatrico, con spazi insufficienti e l’aria condizionata sempre rotta. Ad ogni modo ci hanno assicurato che nessuno dei pazienti in fila deve temere per se stesso e sopratutto per i loro bambini. Rimane il fatto che i reparti di talassemia e l”‘ambulatorio adiacente, ovvero di cui stiamo parlando, soffrono troppo per la mancanza di locali idonei, bagni adeguati e poco personale. Se l’Azienda Bortzu non interviene le cose potranno solo peggiorare. Finora, nonostante le nostre manifestazioni, i tanti incontri e le mille buone intenzioni, le cose non si sono mosse di un millimetro.