Melanoma in Sardegna, 337 casi in tre anni: oltre il 50 per cento curati e guariti velocemente

Un totale di 337 casi di melanoma, 246 dei quali provenienti dal territorio dell’Aou di Sassari e 91 da altre province della Sardegna. E ancora, 190 casi, cioè oltre il 50 per cento del totale sono stati individuati allo stato iniziale e sono stati avviati a una adeguata terapia per una loro completa guarigione


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Un totale di 337 casi di melanoma246 dei quali provenienti dal territorio dell’Aou di Sassari e 91 da altre province della Sardegna. E ancora, 190 casi, cioè oltre il 50 per cento del totale sono stati individuati allo stato iniziale e sono stati avviati a una adeguata terapia per una loro completa guarigione.

Sono i numeri, confortanti, registrati dal percorso diagnostico terapeutico e assistenziale (Pdta) dedicato al melanoma che, dal momento del suo avvio nel 2018, ha consentito di prendere in carico 337 pazienti. L’esperienza sassarese è stata illustrata nei giorni scorsi durante il convegno-corso “Quali benefici nei pazienti con melanoma Braf-mutato?” promosso dall’Università e dall’Aou di Sassari e organizzato all’Hotel Carlo Felice di Sassari dal professore Giuseppe Palmieri, responsabile del programma assistenziale Immuno-oncologia e bioterapie oncologiche mirate.

«Quanto abbiamo attivato in Aou – ha detto il professor Antonio Cossu, direttore della struttura di Anatomia e Istologia patologica dell’Aou di Sassari e coordinatore del Pdta – dimostra come ci sia una buona conoscenza del percorso sul territorio, sia tra i cittadini, sia tra i medici di famiglia. Un Pdta che sensibilizza i cittadini a farsi visitare e che consente a noi esperti di identificare subito le eventuali lesioni».

Il Pdta sassarese è improntato su un approccio multidisciplinare alla malattia e vede coinvolte diverse specialità. A partire dall’Anatomia Patologica alla Dermatologia per arrivare alla Genetica molecolare del Cnr di Sassari passando da Chirurgia plastica, Chirurgia generale, Oncologia medica, Psicologia ospedaliera, Riabilitazione, Medicina nucleare, le due Radiologie, Radioterapia.

Dai dati esposti durante il convegno dal professor Cossu, emerge che i pazienti presi in carico hanno un’età che oscilla tra i 20 e i 95 anni, con un’età media della diagnosi di 65 anni. Gli uomini sono più numerosi delle donne, 176 contro 161.

E ancora, i dati mettono in luce anche le tempistiche di risposta che la struttura è in grado di dare al paziente. E così, dal giorno della biopsia a quello del referto trascorrono in media circa 8 giorni, dalla data del referto all’intervento di allargamento dell’area del linfonodo sentinella in media circa 26 giorni. Quindi ancora, dal momento dell’intervento sul linfonodo sentinella al referto in media 11 giorni e, infine, dalla stadiazione della malattia avanzata a inizio della terapia sistemica circa 21 giorni.

«Il Pdta per il paziente con melanoma – ha aggiunto Franco Bandiera, direttore sanitario dell’Aou – con la presenza di professionalità multidisciplinari diventa un punto di riferimento. Il nostro rappresenta l’esempio di un percorso completo che deve essere replicato con altri Pdta».

«I percorsi diagnostico terapeutici – ha detto ancora Bandiera – possono portare un significativo cambiamento nella gestione delle patologie e lo fanno se si ha la capacità di creare una vera e propria rete integrata. Questa dovrà partire dall’ospedale e dagli specialisti, arrivare al territorio e coinvolgere tutte le figure che si dedicano all’assistenza, come i medici di famiglia e i pediatri. Con una presa in carico del paziente che deve essere efficiente ed efficace».


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