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“Non è tempo per noi”, canterebbe Ligabue in uno dei suoi storici pezzi. Ma non è tempo, ormai, neppure per le centinaia di bambini e ragazzi delle scuole di Arbus, Guspini, Segariu e Collinas. Unica colpa? Essere nati in un’epoca nella quale, il diritto allo studio, deve necessariamente fare i conti con numeri e bilanci.
Nonostante il Piano di dimensionamento scolastico del Medio Campidano, messo in piedi da Provincia e comuni interessati, la Regione punta il dito contro gli istituti professionali di Guspini, l’istituto alberghiero di Arbus e gli istituti comprensivi di Segariu e Collinas.
Bocciatura totale sulla richiesta di ampliare l’offerta formativa con corsi di studio indirizzati a chi avrebbe voluto conseguire il diploma di odontotecnico, manutentore, tecnico impiantista e del settore dolciario. Un paradosso davvero incomprensibile, laddove il tasso di disoccupazione, e allo stesso tempo quello di abbandono scolastico, sono fra i più alti d’Italia.
Non sembrano darsi pace i dirigenti scolastici, i quali, con un coro unanime denunciano: “Amareggiati è dir poco, la bocciatura dei corsi porterà all’allontanamento da scuole che saranno destinate, in questo modo, alla chiusura; confidiamo nelle forze politiche locali e nei sindacati”. E se da un lato, il rischio di chiusura paventato, può ancora essere scongiurato, dall’altro, gli istituti della scuola primaria di Collinas e Segariu hanno già chiuso i battenti: “Dovremo rassegnarci all’idea di accompagnare quotidianamente i nostri bimbi a Furtei”, tuona Anna S., mamma di una bambina di Segariu. “Con questo provvedimento, il patto di unione scolastica viene meno – denucia Franco Cannas, sindaco di Collinas, i nostri genitori opteranno per Sardara, abbandonando di fatto la possibilità di recarsi nella più vicina Villanovaforru”.