Marracini: “Boom di contagi per colpa della zona arancione, meglio la bianca con i ristoratori sentinelle”

Il direttore dei covid hospital cagliaritani: “Ora si riapra e stiamo all’aperto, educhiamo i giovani a non sbagliare: la zona rossa rischiamo di doverla subire per tre settimane. Inaspriamo le multe e diamo fiducia a baristi e ristoratori”


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Sergio Marracini a Radio Casteddu: “La zona arancione è stata molto più pericolosa della zona bianca, perché poteva essere “terapeutica” se avessimo sensibilizzato e arruolato tutti i ristoratori e quant’altri che potevano servire da sentinelle della pandemia”.
Siamo al piccolo di questa terza ondata in Sardegna: com’è la situazione in ospedale e perché c’è un tasso di positività così alto? “Ci vuole molta fantasia per pensare che questo sia dovuto ancora alla zona bianca perché i tempi di incubazione sono dai 4 ai 6 giorni.
Premesso che ormai siamo molto distanti dalla fine della zona bianca, il virus si contagia in casa e negli ambienti confinanti dove ci lascia andare in manifestazioni scomposte e questo lo fanno nelle case, nei locali chiusi abusivi.
Per quanto riguarda la scuola, per esempio, non ci si contagia: i bambini, i ragazzi si positivizzano quando si incontrano nelle case per i compleanni, le comunioni. La zona rossa è chiaro che blocca il fenomeno però non da garanzie quando si torna ad aprire: si sta facendo un’azione di difesa e basta e noi dobbiamo fare una azione d’attacco con i vaccini e con, secondo me, un’apertura all’esterno dicendo, anziché di stare a casa, uscite.
Il rischio è che con la regola attuale, che tra l’altro è  allucinante perché paghiamo il conto due settimane dopo, se adesso non recuperiamo rischiamo di avere altre due settimane di zona rossa, nonostante che, magari, nel frattempo la curva scenda,  perché i dati vengono registrati, per fare questi colori, due settimane prima e quindi è un delirio. Il governo sta iniziando a pensare che è meglio aprire e magari insegniamo alle persone, educhiamo i giovani,  sensibilizziamo i genitori. Bisogna aspettare che la vaccinazione arrivi al 60% di soggetti vaccinati, dopodiché possiamo permetterci qualche libertà nei comportamenti. Sino a quel momento usciamo, apriamo i bar, ristoranti sensibilizzando i gestori e sono sicuro che saranno tutti sentinelle”.
Risentite qui l’intervista a Sergio Marracini del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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