Marisa Leo, uccisa dall’ex a 39 anni: lascia una bimba di 3 anni

Ancora dolore, ancora sangue, questa volta a Marsala, in Sicilia. Una donna di 39 anni, Marisa Leo, è stata uccisa dall’ex compagno, Angelo Reina, 42 anni, con cui aveva avuto la sua bambina che ora ha 3 anni. Una donna bella, indipendente, responsabile marketing e comunicazione nel settore vinicolo per un’azienda siciliana.


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Marisa aveva deciso già da due anni di non avere più alcun contatto con Angelo, ma continuava a tormentarla fino al punto da essere costretta a denunciarlo per stalking. Poi, ieri, Angelo ha deciso di ucciderla  con 3 colpi di pistola e di togliersi la vita. Un appuntamento nell’azienda di famiglia, in contrada Farla al confine tra Mazara e Marsala che lui le aveva chiesto e imposto per mesi per parlare soprattutto della bambina e che invece ha segnato la fine della vita di Marisa. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato un viadotto all’ingresso di Castellammare del Golfo dalla polizia stradale. 

Era anche una donna coraggiosa Marisa, che non aveva paura di essere parte attiva della comunità e della lotta per la libertà delle donne e per la loro tutela. Commuovono le parole dell’architetto Flora Mondello, vice presidente dell’associazione Donne del Vino di Sicilia. «Il suo impegno nell’associazione, sia all’interno del progetto D-Vino che contro la violenza di genere. Sua è stata l’ideazione dell’evento “DxD calici per la vita” a favore delle vittime. Siamo attoniti e sconvolti, perdiamo un’amica vera».

Anche il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo,  esprime il suo dolore: «La notizia di oggi ci lascia sgomenti. La nostra comunità è sotto shock per questo gesto di assoluta follia. A nome mio e di tutta la comunità marsalese voglio esprimere, dal profondo del mio cuore, il nostro cordoglio alla famiglia della giovane donna e professionista che lascia una bambina in tenera età. Serve una rivoluzione culturale. È necessario educare i nostri giovani al rispetto della vita umana, al rispetto della donna».

Marisa è la 79esima vittima di femminicidio solo nel 2023. Una scia di sangue che deve arrestarsi, per il bene di tutta la società che si voglia definire civile. 


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