Un lavoro che, per l’oncologo siciliano Domenico Sant’Angelo, primario del reparto di Oncologia al “Giovanni Paolo II” di Sciacca, è davvero una missione. All’ospedale della cittadina mancavano alcuni importanti farmaci per i suoi 18 pazienti in attesa delle cure chemioterapiche. Così, Santangelo si è recato personalmente al San Giovanni di Dio di Agrigento, distante circa 180 chilometri, per permettere ai malati di ricevere regolarmente le cure. “Non credo di aver fatto qualcosa di così straordinario, mi sono adoperato nell’interesse dei malati”, racconta Santangelo all’Ansa.
“Non mi sento un ‘eroe’- sono andato personalmente ad Agrigento perchè ciascuno di noi, nessuno escluso, deve sentirsi chiamato a fare la propria parte”.
Il problema è scaturito dal guasto della “camera bianca” dove vengono preparati i farmaci
“Ma sulla cura dei pazienti oncologici la nostra Asp è organizzata”, precisa Santangelo. “In provincia di Agrigento di ‘camere bianche’ ce ne sono tre. Essendo momentaneamente inagibile quella di Sciacca – conclude – abbiamo potuto disporre di una soluzione immediata”. Di questo serio disagio aveva parlato in questi giorni il deputato regionale della Dc Carmelo Pace: “Sono stato contattato da una paziente oncologica che si trova, da stamattina, all’ospedale di Sciacca – si legge nel post social di Pace –. Mi è stato riferito che il primario del reparto, Domenico Santangelo, si sarebbe messo direttamente in macchina in direzione Agrigento per ritirare, personalmente, i farmaci salvavita da consegnare ai pazienti per le cure. Al netto della gratitudine, che esprimo pubblicamente, per il gesto encomiabile di un professionista che ha a cuore il diritto alla salute e alle cure dei nostri concittadini, mi chiedo e vi chiedo: non ci avevano assicurato, dalla direzione sanitaria, che era stato tutto risolto?”.
Foto frame video intervista Giornale di Sicilia.