Litiga e uccide il rivale a Quartu, l’avvocato del nigeriano: “È sotto choc, non ha dormito tutta la notte”

È in carcere a Uta per aver ucciso, schiacciandolo con l’auto contro un muro, un suo connazionale 36enne, Osazee Igbinoghouda. La sua legale: “Attendiamo autopsia e udienza per vederci più chiaro, alla festa dove avrebbero litigato c’erano 40 persone: dietro ogni omicidio dev’esserci un movente, quale sarebbe?”


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Osazee Igbinoghouda si trova, da ieri, nel carcere di Uta con l’accusa, pesantissima, di omicidio volontario. È lui, al volante della Opel Astra, ad aver investito in retromarcia, schiacciandolo contro un muro di via Pirastu e uccidendolo, Friday Oshomah, suo connazionale di 36 anni. La ricostruzione fatta dai carabinieri è la seguente: i due hanno litigato a un anniversario di matrimonio festeggiato in un locale di Quartu Sant’Elena, qualche ora più tardi il 41enne ha deciso di farla pagare al rivale, travolgendolo con l’automobile. La legale di Osazee, Adina Barbu, contattata da Casteddu Online, spiega di aver “parlato meno di un’ora col mio assistito. È sotto choc e la vicenda è meno semplice di ciò che possa apparire. Non ho ancora visto nessun atto processuale, attendo la fissazione dell’udienza da parte del gip Giorgio Altieri, per vederci un po’ più chiaro. Osazee si è costituito nella caserma dei carabinieri ai quali ha ripetuto sempre la parola ‘incident’, in continuazione”, afferma l’avvocatessa.
“Non riesco a capire che rapporto ci fosse tra i due, l’ho detto sin da subito alla pm Ginevra Grilletti. Per l’accusa di omicidio volontario dev’esserci, dietro, anche una motivazione”. Come appurato dai carabinieri, sarebbe da ricercare nel litigio avvenuto qualche ora prima al party: “Ma lì c’erano più di 40 persone e, da mie informazioni, nessuno mi ha detto che avrebbero litigato. C’è anche una sorta di ‘lost in translation’, una perdita di significato nella traduzione del mio assistito. Serve tempo e pazienza”, sostiene la Barbu, “quando sono arrivata in caserma il mio cliente era già lì, stanco e sfatto, da dodici ore”.


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