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Con Andrea Impera, divulgatore scientifico ci immergiamo nel mondo Marino alla conoscenza del polpo e della sua intelligenza:
” L’osservazione in ambiente naturale e i test condotti negli acquari su questo iconico mollusco, hanno indotto i ricercatori a porsi numerose domande circa l’origine dell’intelligenza nel polpo. A riguardo, questo mio intervento, non vuol e non può avere una minima pretesa di esaustività: troppo complesso e troppo esteso l’argomento, sia da riportare a livello storico che da descrivere a livello fisiologico. I polpi possiedono un sistema nervoso molto sviluppato, in cui i neuroni non si localizzano esclusivamente nel cervello centrale, ma si diramano anche a livello periferico. Capaci di memoria a lungo termine, è probabile che possiedano, sorprendentemente, anche “neuroni specchio”, in quanto si dimostrano, secondo gli studi eseguiti, anni orsono, dal professor Fiorito in Stazione Zoologica a Napoli, di “imparare direttamente dall’osservazione dei propri simili”. Molti si domandano il senso di sviluppare tali potenzialità, in virtù della loro scarsa longevità, ma anche da dove derivi tale “intelligenza” non ricevendo alcuna cura parentale e conducendo una vita quasi sempre solitaria. Domande importanti che richiederebbero altrettante risposte che, in questo contesto, poco si presterebbero alla piacevolezza di una lettura atta a trasmettere un po’ di curiosità sull’argomento. Indubbiamente, uno degli aspetti di maggior rilievo e interesse nei polpi ne coinvolge le tecniche difensive, sia a livello fisiologico che anatomico, ma non di meno comportamentale. E proprio su quest’ultimo, che riguarda direttamente il polpo comune (Octopus vulgaris), vorrei riportare una delle condotte più curiose, a testimonianza, per l’appunto, delle straordinarie capacità intellettive proprie di questi molluschi. Essa si realizza quando l’animale fuoriesce volontariamente dall’acqua. È bene premettere che i motivi per cui, un polpo, “abbandona” l’elemento liquido sono due: per cibarsi (ad esempio di un granchio), oppure per sottrarsi a un predatore. Ovviamente, perché l’animale vi possa ricorrere, è necessario che lo stesso si trovi in prossimità delle rocce emerse o della battigia. La messa in pratica di questa raffinata soluzione, quando essa è di tipo difensivo, possiede, nelle aspettative del polpo quella di “spiazzare” l’entità biologica che lo minaccia, la quale, trovandosi immersa nell’elemento acquatico di pari con lui, viene ritenuta dal polpo come obbligatoriamente legata ad essa. Il mollusco fuoriesce quindi dal mare perché ritiene che il predatore non sarebbe in grado di proseguire ad inseguirlo anche all’ esterno. Il risultato permette al polpo di guadagnare tempo, monitorare la situazione e ritornare poi nell’acqua per verificare lo scampato pericolo.”
Nel 2017 Impera pubblica la propria autobiografia “Tentacoli nel Blu” seguita nel 2020 da una seconda edizione .
Tra i suoi ultimi lavori di prestigio spicca, per aver curato la revisione del testo “Tentacoli. Piccolo catalogo di polpi, seppie e calamari ” di M. Colombo e F. Tomasinelli.
Impera, attraverso la divulgazione scientifica mira alla salvaguardia di questa affascinante specie marina.