L’avvocato di Bagarella: “Nel video la reazione a qualcosa che gli è successo, sta male da anni e nessuno ci ascolta”

Antonella Cuccureddu, legale del boss di Cosa Nostra: sono tre anni che ha gravi patologie, che chiediamo verifiche e il carcere di Sassari non ci dà risposte. Esigo ispezioni sulla sua salute e sull’adeguatezza del regime di detenzione


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“A giudicare dal video, quella di Bagarella è la reazione non razionale a qualcosa che gli sta succedendo o che gli è successo. Questo conferma, ancora una volta, che le condizioni di salute in cui si trova non sono buone, perché altrimenti un uomo di 80 anni alto un metro e 55, se fosse lucido e in sé, non si sarebbe certo messo contro due guardie carcerarie alte il doppio e di sicuro allenate. Non è un video logico, e, se non c’è logica, io non riesco a dare una spiegazione”. Lo dice l’avvocato del boss di Cosa Nostra, Leoluca Bagarella, Antonella Cuccureddu. Che non può fare a meno di chiedersi “chi e perché abbia fatto uscire quel video”, in cui si vede Bagarella colpire l’agente che lo accompagnava in cortile per l’ora d’aria, nel carcere di Bancali di sassari, e se possa avere un qualche collegamento con i fatti di Santa Maria Capua Vetere, quasi l’altra faccia della medaglia rispetto a una vicenda che ha indignato tutta Italia.

“Bagarella è malato da tre anni, nessuno ci ascolta e il carcere non dà risposte. I suoi problemi di salute sono ben noti al direttore del carcere di Sassari, al magistrato di sorveglianza e ai tribunali di sorveglianza. Con numerose istanze – incalza Cuccureddu – sono state sollecitate visite specialistiche ed esami strumentali che avrebbero consentito la formulazione di una diagnosi, la somministrazione delle terapie, e l’adozione delle soluzioni più adeguate per l’espiazione della pena nel rispetto dei principi costituzionali. La magistratura di Sorveglianza con più provvedimenti ha chiesto al carcere di attivarsi affinché fosse sottoposto agli esami clinici indispensabili e fosse inviata una relazione sanitaria con la diagnosi. Ebbene a tutt’oggi, non si ha notizia che siano stati eseguiti. Quindi da più di tre anni, è in carcere una persona anziana, gravemente malata, senza una diagnosi e di conseguenza senza cure mirate”, aggiunge Cuccureddu. Che ribadisce: “Non ho notizie dirette del fatto, anche perché il detenuto sta così male che da mesi rifiuta anche il colloquio con me in quanto suo legale. Ma sono certa che, se fosse accaduto nei termini riportati, non sia affatto da interpretare come una manifestazione di aggressione e che derivi piuttosto da uno stato fisico gravemente compromesso e da un malessere tale da condizionare le sue condotte. Spero – sottolinea l’avvocato – che l’amministrazione penitenziaria abbia adottato tutte le misure necessarie a garantire il diritto alla sua salute e auspico che tutte le autorità preposte si attivino per le opportune verifiche”. Non è la prima volta che episodi simili, con protagonista Bagarella, vengono denunciati soprattutto dagli altri detenuti. “Ma poi, quando chiediamo le relazioni, ci dicono che è tutto a posto, che tutto sommato sta benino. E il fattore età? “Non conta, su quello non possiamo fare alcuna leva. Basta pensare a Provenzano, morto dopo anni in cui era detenuto in 41 bis nonostante fosse del tutto incapace di intendere e di volere. Quello che esigo è che le autorità mandino le ispezioni, per avere una diagnosi, un’indicazione precisa su eventuali cure e per capire se il contesto carcerario in cui è detenuto è adeguato alle sue condizioni”, conclude Cuccureddu.


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