L’allarme dell’Oms: entro due mesi la metà degli europei sarà contagiato da Omicron

Le stime del direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità dopo i 7 milioni di nuovi casi registrati nella prima settimana del 2022. Uno scenario apocalittico, che impone prudenza e fa interrogare sulla tenuta di ospedali e sistemi sanitari.


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Come andrà con il Covid? Entro due mesi, la metà degli europei sarà contagiata da Omicron. Lo scenario apocalittico, ma ritenuto assolutamente reale, è delineato dal direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, in un briefing sull’andamento della pandemia del Vecchio Continente. “All’attuale tasso d’infezione oltre il 50% degli europei sarà contagiato da Omicron entro due mesi”, ha detto il numero uno europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità.  Un’affermazione che si basa su numeri purtroppo inequivocabili:  “L’Europa ha registrato oltre 7 milioni di nuovi casi di Covid segnalati nella prima settimana del 2022, più che raddoppiati in un periodo di due settimane. Al 10 gennaio, 26 paesi hanno segnalato che oltre l’1% della loro popolazione si è ammalata ogni settimana”, ha spiegato Kluge. 

Una previsione che naturalmente fa paura e impone massima prudenza, soprattutto per il grande punto interrogativo sulla tenuta di ospedali e sistemi sanitari. Non è detto, infatti, che Omicron sia così poco pericolosa come si dice da settimane, tanto che i ricoveri continuano inesorabilmente a crescere e lo stesso Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, proprio ieri ha messo in guardia sulla sua pericolosità, sottolineando che “non è vero che è poco pericolosa, anzi può essere fatale”.


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