La storia kafkiana dei consiglieri che devono restituire i soldi

Continua la polemica delle ex corcoscrizioni: qualcuno se ne ricorderà domenica al momento di votare?


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Oh raccomandata. Ancora tu, non mi sorprende lo sai, ancora tu ma non dovevamo vederci più? Sarebbe bello riderne, come lo sketch del gruppo La Pola su calcoli in cui si racconta di un’entronauta dentro il corpo umano con calcolatrice a seguito, che somma e sottrae. Continuano ad arrivare i calcoli definitivi relativi alla “restituzione “dei cosiddetti emolumenti “presi” dai formidabili componenti della Castina. Ieri sono pervenuti ulteriori incartamenti, inviati dal Palazzo Bacaredda, con richieste di pagamento entro 30 giorni dalla ricezione. Palazzo Bacaredda nella cui sala Consiliare siedono almeno una decina di consiglieri che conoscono vita, morte e miracoli di questa vicenda kafkiana. Ricezione di denari non richiesti, ora dovuti, mai chiesti e restituzione di denari mai rubati. La castina di certo, si ribellerà anche alle prossime elezioni di domenica.

Percependo una azione debole con i forti e forte con i deboli. Oltre tutto nella città capitale del mondo, sono sempre stati i portatori d’acqua, quelli che hanno il contatto diretto. Continuate a fare calcoli e somme magari sigg. Amministratori. Magari, vista l’assenza degli attuali consiglieri comunali nella discussione, bastava incontrare per comprenderne i meccanismi ridicoli di tutto l’iter e chiarirsi le idee. Di ascoltare i cittadini che siano anche ex Circoscritti non se ne parla. Per quanto riguarda lo scrivente ho lanciato monetine. Agli aficionados amici, ex colleghi e della castina ritengo pensino ad altre metodi di contrastare il ridicolo di questa barzelletta. Chi vivrà vedrà ma non dovevamo vederci più? Almeno credo. Gianfranco Carboni


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