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Una storia di dolore e altruismo, quella di Simona Licani morta all’ospedale di Sant’Omero, in provincia di Teramo, a seguito di un’embolia polmonare. Una donna giovane e attiva Simona, operatrice socio-sanitaria e madre di una bimba. Un lavoro particolare il suo, dedito alla cura degli altri, ai quali ha pensato fino all’ultimo. Grazie ai suoi organi, infatti, 4 persone potranno vivere nuovamente. Sono stati prelevati cuore e fegato, portati rispettivamente a Palermo e nel Lazio, mentre i reni e le cornee a L’Aquila. Non le bastava ciò che faceva ma voleva essere sempre più preparata e si era iscritta all’università per diventare infermiera, come sottolinea la nipote Assunta in un messaggio struggente sui social : “Un angelo, nata per salvare vite, voleva diventare infermiera, per me lo è stata da sempre. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza di volontà e caparbietà saranno un esempio che mi porterò nel cuore. Essere un infermiere implica la capacità di vedere l’umanità dell’altro con amore, disegnare sorrisi sui volti delle persone nascondendo le proprie lacrime.Per me zia, tu ci sei riuscita buon viaggio”. Un destino veramente crudele quello di Simona. Le giovane si era sentita male una prima volta e poi nuovamente dopo una settimana. Ma le sue condizioni questa volta hanno richiesto un ricovero in Rianimazione. Poi, purtroppo, la morte, sopraggiunta nelle scorse ore.