La protesta arriva a Roma: Portovesme contro Glencore.
Si sono riuniti stamattina in un’assemblea i lavoratori della Portovesme srl per decidere le prossime azioni di protesta contro la Glencore. Prossima tappa? Roma, ministero delle imprese e del made in Italy. Ad annunciarlo Cgil, Cisl e Uil regionali e territoriali. Sarà proprio in questa occasione che anche il Sulcis Iglesiente farà sentire la sua voce. Intanto, il coordinamento sindacale ha deciso di proclamare da oggi lo stato di agitazione.
Durante l’incontro è emersa con forza la contrarietà alle scelte della multinazionale: “Avviare il piano di fermata della linea zinco è in netto contrasto con gli impegni e le assicurazioni che l’azienda ha fornito in più circostanze nel passato e questo suscita legittimi dubbi sulla affidabilità e la credibilità della dirigenza aziendale” e ancora “tenere in marcia solo i forni Waelz con la produzione di ossidi di zinco non fornisce le necessarie garanzie in termini di quantità e continuità dell’occupazione per i lavoratori diretti e per quelli delle ditte d’appalto”.
I vari interventi, invece, hanno sottolineato la necessità di un incontro con il ministro Urso: “È indispensabile capire quali azioni il governo intenda mettere in atto per impedire all’azienda di proseguire con scelte che avranno un impatto drammatico sui lavoratori”
Il primo nodo da sciogliere quindi, sarà capire se per lo Stato lo stabilimento sardo e le sue produzioni continuano a rivestire un ruolo strategico per l’industria e l’economia nazionale. Ma intanto, in attesa di una risposta concreta, la mobilitazione cresce.