Non solo la fase di ricerca, l’intervento di bonifica con l’individuazione di ben 8 mine risalenti a 70 anni fa davanti allo specchio d’acqua sulle coste del cagliaritano (tra Villasimius, Cagliari e Pula), ma anche salvaguardia del mare, pulizia dei fondali, aggiornamento delle mappe nautiche di navigazione.
L’OPERAZIONE. E’ un sunto dell’attività idrografica di Mare Aperto 2017, portata avanti in dall’8 al 14 maggio con la nave della Marina Militare “Ammiraglio Magnahi”, varata nel 1974 con 123 persone di equipaggio a bordo. L’ammiraglio Enrico Pacioni, insieme al Capitano di Fregata, Marco Corsi, hanno illustrato le importanti operazioni nell’Isola, che proseguiranno nei prossimi mesi alla volta di Olbia e Golfo Aranci. Tre le zone interessate dal pattugliamento delle unità cacciamine che hanno affiancato la nave Magnaghi.
Su tutte le procedure portate avanti dal personale specializzato, c’è in primis la sicurezza, ovvero il monito della Marina su chi ritrova residuati bellici come le pericolose mine navali, contenenti tritolo e ancora potenzialmente dannose per chiunque perché potevano esplodere. Per questo il controllo e l’ispezione con l’ausilio di apparecchiature sofisticate dei fondali marini daranno poi la possibilità di rendere accessibile la navigazione e l’attività dei pescatori.