La metro sparisce dall’hinterland cagliaritano, Quartucciu conferma il no: “Inutile fare chilometri per arrivare alla fermata”

I 129 milioni per i convogli a Quartu, Quartucciu e Selargius, salvo miracoli, andranno persi. Il sindaco Pietro Pisu è irremovibile: “Unica fermata dietro il centro commerciale Le Vele? Inutile per la mia gente, la Regione vorrebbe far passare i binari sopra un ponte dove già non ci viene fatto realizzare nulla. Addio fondi? Nessuno dica che sarà colpa nostra”


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Se non siamo alle battute finali, poco, pochissimo ci manca. Il progetto da 129 milioni per collegare Cagliari, con la metro, a Quartu, Quartucciu e Selargius sta per tornare in soffitta. Il 31 dicembre 2021 è l’ultima data utile, come trapelato ieri durante il Consiglio comunale di Quartu, per trovare un accordo su un tracciato definitivo. Il sindaco Graziano Milia aveva lanciato l’allarme, spiegando che tutti i fondi sono a rischio perchè “in ogni Comune c’è un problema”. Ecco, in quello di Quartucciu il problema è vecchio di sei mesi, cioè da quando il Consiglio comunale guidato dal sindaco Pietro Pisu ha bocciato il nuovo tracciato proposto dalla Regione. E, a poco più di un mese dalla data “x”, lo stesso Pisu conferma che “da quel no non mi schiodo, punto”. E col pollice verso della sua amministrazione, i nuovi chilometri di rotaie rischiano di restare solo un sogno: “La metropolitana non serve l’abitato di Quartucciu, è inutile per la mia gente e io, da sindaco, devo tutelare i miei concittadini. La Regione faccia uno sforzo per darci la possibilità di averla, se però dovrà servire solo i centri commerciali la nostra posizione è ferma. È impensabile che la gente che vive in via Mandas debba farsi due chilometri per prenderla, visto che dovrebbe arrivare a Le Vele, è fuori da ogni logica. Chi deve progettare lo faccia con intelligenza e attenzione a quello che chiedono le comunità”. E le interlocuzioni tra il Comune di Quartucciu e la Regione, con di rimbalzo anche l’Arst, sono arenate da mesi: “Ci siamo fermati al periodo in cui è stata proposta la variante”.
Ma dove passerà mai la metro per far dire a Pietro Pisu un no che ha, economicamente parlando, dei risvolti mica da ridere? “Il vecchio progetto l’avevamo sottoscritto, era stato realizzato da un pool di ingegneri. Poi, improvvisamente, la Regione l’ha modificato, facendo passare la metro in una zona assolutamente improponibile: per collegare Quartu doveva transitare sopra il ponte di via Quartu, immaginiamoci la metro sopra un ponte dove già non ci fanno realizzare nulla”, tuona Pisu. “Gli ingegneri sono bravi, che trovino soluzioni. Non sono un progettista, non entro nella fattibilità o meno dell’operazione, ma ribadisco che la metro deve servire la mia cittadinanza”. Quindi, o dagli uffici regionali arriva un nuovo progetto o non se ne fa nulla. E buonanotte a 129 milioni di euro: “Nessuno potrà dire che sarà colpa nostra, noi da soli non possiamo dire se la metro si fa oppure no, siamo il più piccolo tra i Comuni che devono fruirne. Voglio rispetto per i miei cittadini”.


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