La furia della natura che semina morte e distruzione: quattro anni fa l’alluvione che travolse Bitti, il 28 novembre 2020 il paese fu sommerso da acqua e fango. “Ricordare quel giorno significa riflettere sull’importanza della prevenzione, del rispetto per il nostro ambiente e della solidarietà”. Impossibile dimenticare le strade del centro abitato che, in pochi attimi, si erano trasformate come fiumi in piena: 3 le vittime, incalcolabili i danni, la macchina della solidarietà si mise subito in moto per aiutare chi aveva perso tutto e le centinaia di uomini e donne intervenuti per spalare fango e detriti. Doveroso non trascurare la memoria di quel giorno, il disastro provocato da “una pioggia incessante”. Tra i vari ricordi spunta quello di “Centro Meteo Sardegna”: “Le strade, un tempo simbolo di vita quotidiana, si trasformarono in percorsi ostili, mentre la comunità si trovava a fare i conti con perdite dolorose e profonde ferite al territorio. Di fronte a quella sfida, i sardi hanno dimostrato un forte senso di unione.
L’impegno collettivo, il sostegno reciproco e la capacità di reagire hanno rappresentato la risposta di una terra che, anche nei momenti più complessi, non perde mai la propria forza”.
La solidarietà, enorme, poiché “la Sardegna, pur attraversando momenti difficili, ha sempre trovato nel suo popolo il coraggio di ripartire.
Che questo anniversario sia un’occasione per rinnovare il nostro impegno verso una convivenza più rispettosa con la natura e più attenta alle comunità”.