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di Francesco Piras
Per Capodanno ho passato alcuni giorni a Roma.
Mentre ero nella lunghissima fila per entrare nei musei Vaticani, ho conosciuto una coppia bolognese di 60 anni, appena hanno saputo che ero Sardo, sono saltati dalla gioia.
Mi hanno detto che amavano la Sardegna, e che erano indecisi dove passare il primo dell’anno se tra la Capitale o Cagliari, mi hanno detto che sarebbero stati nella nostra terra per Pasqua.
Così ci siamo scambiati i numeri di telefono, perché la casualità ha voluto che hanno conoscenze a Capoterra, e così ci siamo promessi di risalutarci.
Per Pasqua qui non sono mai arrivati, e non arriveranno mai più.
La signora dopo mesi da quel giorno, mi ha chiamato comunicandomi la morte del marito causa coronavirus.
Dietro quegli asettici numeri di decessi e contagiati, ci sono ESSERI UMANI : donne e uomini, ognuno con una propria storia, famiglie spezzate dal loro dolore di un virus infame, che non solo uccide, ma ci costringe al distanziamento sociale, a rinchiuderci dentro di noi.
È inutile dire che questa è una giornata grigia.
(foto generica)