L’11 settembre, vent’anni fa l’attentato che cambiò per sempre il mondo

Il presidente Biden nei luoghi della tragedia che costò la vita a quasi 3000 persone. Alle commemorazioni anche Obama e Bush, assente Trump impegnato a fare il commentatore a un incontro di pugilato. Dopo quel giorno niente è stato più come prima


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Niente, dopo l’11 settembre del 2001, è stato più come prima. Costretto a convivere con paure e angosce, il mondo da quel mondo ha imparato a vivere guardandosi alle spalle per difendersi da una furia cieca e folle che non ha mai più consentito di vivere come se niente fosse successo. E oggi, a poche settimane dalla conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, i 20 anni di quell’attentato che sconvolse le nostre esistenze, si fa ancora più significativo. Ground zero, con i nomi scolpiti e le bandierine ben piantate, mette i brividi: lì ci sono nomi e storie, volti e vite vissute e mancate. Gli americani come sempre hanno saputo reagite e rialzarsi in fretta, facendo persino diventare quel cimitero commemorativo e celebrativo un ennesimo occasione di business, con tanto di museo alla memoria con file chilometriche per entrare e gadget annessi. Ma niente, da allora, è tornato come prima-

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden visiterà i tre luoghi della tragedia. Andrà a Ground Zero a Manhattan, dove fino a quel giorno sorgevano le Torri gemelleal Pentagono e a Shanksville in Pennsylvania, dove si schiantò uno degli aerei usati da al-Qaeda per colpire gli Usa, il 93 di United Airlines. Il dirottamento del volo da parte dei terroristi fu ostacolato dai passeggeri, che impedirono probabilmente il suo schianto sull’obiettivo, Washington. Quei passeggeri, quindi, salvarono forse la vita allo stesso Biden, così come a centinaia di altre persone che si trovavano al Congresso, alla Casa Bianca e in altri luoghi della capitale.

Alle commemorazioni, che arrivano nel corso della pandemia e dopo la presa del potere in Afghanistan da parte dei talebani a seguito del ritiro delle truppe Usa, parteciperanno anche i predecessori George W. Bush e Barack Obama. Riunendo così, in quei luoghi simbolo, tutti i presidenti dell’era post-11 settembre, tranne Donald Trump. Il repubblicano sarà impegnato in tutt’altra occupazione, lontano da memoriali o raduni dei familiari delle quasi 3mila vittime. Sarà in Florida, commentatore dal vivo di un incontro di pugilato trasmesso anche via streaming. L’anno scorso, mentre era in carica, Trump ricordò gli attentati con un momento di silenzio a bordo dell’Air Force One e parlò a Shanksville, onorando i 40 passeggeri morti.

Biden non terrà discorsi pubblici. Poserà ghirlande ai memoriali, rispetterà minuti di silenzio e comparirà in un video prodotto dalla Casa Bianca.

“In occasione del ventesimo anniversario dell’attacco terroristico dell’11 settembre 2001, desidero anzitutto esprimere la vicinanza del popolo italiano alle famiglie delle vittime di quel feroce attentato e a tutto il popolo degli Stati Uniti, nel segno della profonda e storica amicizia che lega i nostri due Paesi”, dice il presidente della Repubblica Mattarella. “Rivolgo un pensiero particolare ai connazionali e alle persone di origine italiana che persero la vita in quella dolorosa circostanza, vite spezzate da un fanatismo vile e cieco che colpì uomini e donne innocenti. Quella tragedia ci ha uniti nel segno del dolore. La memoria della barbara aggressione di vent’anni or sono – conclude il capo dello Stato – ci spinge con sempre maggiore vigore a proteggere quella cornice comune di valori che risponde ai princìpi di libertà e pacifica convivenza tra popoli”.


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