Juan, turista uruguaiano nella Cagliari azzoppata dal Coronavirus: “Volo cancellato, non so quando potrò andarmene”

Architetto sudamericano, Juan Mazzoni, 61 anni, cammina spaesato per le viuzze della Marina: “Sono qui da due giorni, il volo di ritorno è saltato. Sto alloggiando in un b&b, ripartirò quando sarà nuovamente permesso”


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Zainetto in spalla, berretto e tanta voglia di ammirare Cagliari, città perla del Mediterraneo distante migliaia di chilometri dal suo Uruguay. Juan Mazzoni, 61 anni, architetto, è un turista che, nei fatti, ha scelto il periodo meno adatto per visitare una città italiana. Con le nuove regole anti Coronavirus, alle diciotto il capoluogo sardo è già un deserto: “Sono arrivato qui in aereo, da Roma, l’otto marzo. Prima ero in Sicilia. Sarei dovuto ripartire per Fiumicino il 27 ma il volo della compagnia Iberia è saltato”. Avrebbe fatto scalo nella Capitale, quindi, prima di decollare nuovamente per il paese sudamericano. A pochi metri da lui c’è sua moglie, che osserva una via Manno spettrale e vuota. “Alloggio in un bed and breakfast, potrò ripartire solo quando sarà nuovamente permesso”, afferma l’architetto. Per almeno i prossimi diciassette giorni, con i loro smartphone, la coppia di vacanzieri potrà immortalare tutti gli angoli e i monumenti più suggestivi di Cagliari.
La sera, però, avranno tante occasioni per scattare fotografie di una città trasformata, almeno sino al tre aprile prossimo, in un deserto silenzioso per colpa del Coronavirus.


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