Parte Janasmemory, un archivio digitale per i luoghi di sepoltura. Online da pochi giorni, il progetto conta già diverse adesioni e una grande prospettiva di crescita
Janas, come fate nella tradizione sarda, ma soprattutto come le domus dell’età prenuragica, strutture sepolcrali diffuse a migliaia lungo tutta la Sardegna, e Memory, termine preso in prestito dagli Stati anglofoni, rappresentativo della capacità della nostra mente di conservare le informazioni. Con una novità assoluta su scala regionale, Nicola Atzori – questo il nome del fondatore del progetto, giovane cagliaritano –ambisce a un riscontro concreto. Il servizio è già attivo presso il cimitero di Quartu Sant’Elena, in Via Marconi: su alcune lapidi è possibile infatti scorgere un “codice QR”, ovvero un codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata. Gli interessati possono facilmente rilevare il codice tramite il proprio smartphone, per raggiungere istantaneamente la pagina web riservata e la biografia del defunto, accompagnata da eventuali immagini, video e albero genealogico.
IL SERVIZIO. E’ possibile avvalersi anche di una seconda tecnologia, chiamata NFC (acronimo di near field communication), che sfrutta le radiofrequenze per svolgere lo stesso lavoro, ma con più praticità. Il servizio è accessibile a tutti e chiunque può richiedere una pagina riservata. “Sono sicuro che in tanti si siano trovati in una situazione di difficoltà all’ingresso di un cimitero, perché le indicazioni sulla posizione di un singolo defunto sono scarse e talvolta insufficienti.” Queste le prime parole dell’uomo di punta di Janas Memory. “Una delle funzioni di rilievo del sito web, e della relativa applicazione per dispositivi mobili attualmente in sviluppo, è quella di fornire una vera e propria mappa delle sepolture, precisa e completa, tramite cui l’orientamento all’interno del cimitero non sarà più un problema.”Tecnologia a supporto della storia, tramite un’idea che ha richiesto ben tre anni di sviluppo, naturalmente con il supporto di un team di programmatori e grafici professionisti.
LO SPIRITO IMPRENDITORIALE. «E’ necessario divulgare l’iniziativa non come la solita trovata commerciale – spiega Nicola Atzori – ma come una base per un servizio culturale di prestigio. Per noi si tratta di una novità, ma in altri paesi, come gli Stati Uniti e il Giappone, attività di questo tipo sono già affermate». Il sito deve essere concepito come un museo piuttosto che un social network. Lo stesso ideatore si rivela ottimista per il futuro:«I contatti con le agenzie funebri non mancano, e siamo al lavoro per una campagna pubblicitaria efficace, necessaria per portare il progetto a una diffusione su larga scala. Tutto studiato nei minimi dettagli quindi, compreso il metodo di applicazione delle targhette. Ogni codice è stampato indelebilmente su una sottile ed elegante piastra metallica, applicata alla lapide con un potentissimo bioadesivo».
TECNOLOGIA E TEST. I test hanno richiesto più di un anno di verifiche – aggiunge il giovane ideatore – non abbiamo nessuna preoccupazione a proposito dell’affidabilità del sistema, inoltre possiamo contare su un meticoloso sviluppo della sezione software e sull’appoggio di un database moderno ed efficiente.”Più delicato, invece, il tema degli investimenti: “Non si può negare che la realizzazione del progetto abbia comportato dei costi iniziali, che abbiamo dovuto sostenere autonomamente. La maggior parte delle spese ha riguardato i percorsi burocratici, necessari per l’avvio di una nuova impresa, e l’organizzazione del dominio per il sito internet, insieme al database in cui sono custoditi tutti i dati registrati.” Doverosi i propositi per lo sviluppo a lungo termine: “Non possiamo distogliere l’attenzione dai vincoli attuali, quelli di un’attività giovanissima e difficile da presentare al pubblico nel modo giusto. Ma per superare le prime difficoltà è bene imporsi degli obiettivi e lavorare per conquistarli. A questo proposito, è importante studiare la risposta da parte del pubblico e agire di conseguenza: l’adattamento reciproco è fondamentale per un’attività pressoché sconosciuta dalle nostre parti.” Infine, un invito da parte dell’ideatore e del suo team: “Il sito web è attivo all’indirizzo www.janasmemory.com e contiene, oltre a tutte le informazioni riguardanti il servizio offerto, i contatti utili per qualsiasi tipo di richiesta personalizzata e suggerimento. Massima dedizione e uno sguardo sempre rivolto al futuro e alla collaborazione, per l’informatico di Quartu Sant’Elena, che con una grande forza d’animo ha scelto la strada dell’innovazione in una realtà isolana che purtroppo lascia ancora troppo poco spazio alla fantasia. Servizio del giornalista/fotografo, Alessandro Congia per preprod.castedduonline.localmente.it
INFO: www.janasmemory.com