In casa cocaina, soldi e la pistola utilizzata per sparare a Quartucciu: “Poteva essere una strage”

Alessandro Straface, il 23enne arrestato per tentato omicidio, era già finito nei guai per spaccio di droga. Quando i poliziotti sono arrivati a Cortexandra ha aperto la porta di casa in pigiama: un “trucco” che non gli ha evitato le manette. Sequestrata anche la sua Mercedes classe C

Il suo nome era già noto alle Forze dell’ordine. Alessandro Straface, il 23enne arrestato per il reato di tentato omicidio, era già finito al centro delle cronache ad agosto: in quell’occasione era stato fermato dai Falchi in via Cuoco a Pirri dopo un pedinamento iniziato sin da via Bacaredda. Lì, nel piazzale di un distributore di benzina, Straface, seduto nel lato del passeggero di un’auto guidata da un 25enne, denunciato, aveva ricevuto delle banconote da un paio di giovani, dandogli in cambio qualcosa. Nel suo portafoglio sono stati trovati molti soldi e, in casa, ventisei involucri con dentro cocaina e due bilancini di precisione. Il pugile, nei mesi successivi, non era più balzato alle cronache sino a oggi: è infatti lui ad aver sparato almeno nove colpi di pistola contro il “Go Go bar”, facendo vivere dei minuti di puro terrore a clienti e dipendenti. Quando hanno bussato alla porta del suo appartamento di Sestu, a Cortexandra, il giovane indossava il pigiama, probabilmente per far credere agli agenti di non c’entrare nulla con la sparatoria. Il “trucco”, però, non ha funzionato: dalle indagini è emerso che, proprio nel locale preso di mira dal giovane, sino a una decina di giorni fa ci lavorasse la fidanzata che, sempre stando alle parole degli inquirenti, si sarebbe licenziata volontariamente.

 

Anche lei, Federica Pintus, è finita dietro le sbarre del carcere di Uta per il reato di detenzione e spaccio di droga. I poliziotti hanno sequestrato, oltre alla Mercedes classe C utilizzata da Straface per raggiungere il locale di via Mandas a Quartucciu, anche “quaranta grammi di cocaina e 3400 euro in contanti”, informa il dirigente della squadra mobile Roberto Pititto, che in conferenza stampa, riferendosi alla sparatoria di Quartucciu, ha osservato che “solo per miracolo non ci sono stati morti, poteva essere una strage. Uno dei clienti del bar è stato colpito da pezzi della vetrina frantumata da uno dei proiettili sparati da Straface”. Alessandro Straface è finito a Uta per i reati di tentato omicidio, detenzione illegale di arma e spaccio di droga.