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di Jacopo Norfo
La più bella aspirazione dei politici cagliaritani? Farsi un bel selfie con Matteo Renzi, e poi postarlo con orgoglio su Fb. Per raccontare ai posteri che “io c’ero, si si, io c’ero”, nel giorno della firma del Patto per Cagliari: nella foto che vedete c’è il consigliere Fabrizio Marcello del Pd, emozionato come al primo giorno di scuola. C’è il sindaco Massimo Zedda e l’ex sindaco di Elmas, pluri poltrone per lui nel Pd, consiglio regionale compreso, ex Sogaer ecc. Non conta che il Consiglio della nuova Città Metropolitana di Cagliari non sia stato mai votato dai cittadini, nè spiegato: gli abitanti dell’area vasta- lo scrivono ogni giorno alla nostra redazione- non conoscono neppure a fondo i poteri del nuovo ente. Ma facciamoci un selfie, e mostriamolo come bambini: “Mamma, ma lo sai che oggi ho chiesto un autografo a Renzi? Te lo giuro era proprio lui, non lo vedi il suo bel faccione?”. Era più importante che vedere che, nel vertice tra Pigliaru e Xi Jinping, mancava la bandiera sarda accanto a quella italiana ed europea?
Poco importa che i giovani invece nella stessa Città Metropolitana, a Selargius, siano ammassati al freddo, a decine, col curriculum in mano, nello stesso giorno, sognando un posto da commessi. Altro che miracolo Jobs Act, non hanno tempo nè energie per pensare al referendum. Poco importano storie ccome quella che vi raccontiamo oggi di Renato Scano, 50 anni, di Pula, che spiega: “Per noi 50enni altro che Jobs Act, non c’è più lavoro. Ieri era il compleanno di mia figlia 20enne, sono andato a farle gli auguri a mani vuote, con le lacrime agli occhi”
Più coraggiosa la posizione di Mario Puddu, sindaco di Assemini, che potrebbe essere il candidato governatore del M5S alle prossime elezioni regionali. Puddu non è andato all’incontro sil Patto per Cagliari con Renzi, affermando che quei soldi erano stati in gran parte già stanziati. Puddu non farà selfie, anzi protesta: “Avrà preso in giro una buona percentuale di italiani alle europee (con gli 80 euro), ci sta provando in tutti i modi anche stavolta, ma col sottoscritto non attacca; e non penso di essere il solo, stanco di questi gesti, che per la loro non casuale vicinanza alle tornate elettorali, sono delle prese in giro, delle vere e proprie elemosine.
Ci penserà “signorSì” Pigliaru ad accoglierlo; non gli farà mancare il proprio inchino, esattamente al contrario di come ha fatto qualche giorno fa, quando ha spudoratamente ignorato oltre 200 sindaci sardi che gli avevano chiesto un incontro nel palazzo regionale, in rappresentanza dei sardi, che dovrebbero essere i suoi principali interlocutori, oltre ad essere i suoi datori di lavoro.
Per concludere, “Renzi, te lo dico molto civilmente, fai la tua donazione e alligera su logu!”.
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