Il Natale tra amore e odio,ma a Cagliari le vecchie tradizioni restano

La crisi cambia anche le nostre abitudini: regali low cost, poca voglia di festeggiare. Ma poi ci ritroviamo tutti insieme sotto l’albero, ed escono i valori veri: scopriamo quanto gioia e serenità contino davvero 


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Il Natale e le sue luci, i suoi alberi colorati, le cene e i pranzi in famiglia, i regali a mezzanotte. Vecchi ricordi forse, vecchie immagini con lo sfondo del rimpianto dei tempi andati a cui subentrano l’indifferenza, la routine e la voglia che queste feste finiscano prima possibile. Un sentimento comune o una moda? La crisi economica ha di certo modificato la visione di una festa che nella visione laica non ha mai nascosto il suo confine labile con il consumismo. E così, per chi non può fare maxi regali o concedersi un viaggio all’estero tra il 25 e il 31 dicembre, sembra non esserci Natale. Per chi si accontenta di spendere e ricevere oggetti costati pochi euro, invece, la festa è assicurata. A partire dalla vigilia, in cui basta una cena a casa dei propri cari per augurarsi gioia e serenità. Un esempio del “chi si accontenta gode” è quello dei mercatini natalizi presi d’assalto dai cagliaritani in queste settimane. Tra chi prepara i diversi “pensierini” da giorni e chi ci ha pensato soltanto all’ultimo momento, sono state centinaia i cittadini che hanno acquistato a poco prezzo qualcosa da mettere sotto l’albero. E così, se la crisi morde anche il Natale, se il mese di dicembre, nonostante le tredicesime, diventa l’ennesimo di difficoltà, a quegli auguri “incartati” in carta colorata, con tanto di nastro dorato, in molti non sanno rinunciare.

Coldiretti ha calcolato che gli italiani, quest’anno, spenderanno circa 97 euro a testa. A tanto ammonta la spesa “pro capite” per imbandire le tavole natalizie che nove italiani su dieci hanno deciso di consumare a casa propria, con parenti e amici.”Nel dettaglio – sottolinea la Coldiretti – il 16 per cento delle famiglie  spenderà dai 30 ai 50 euro, il 41 per cento tra i 50 ed i 100 euro, il 30 per cento dai 100 ai 200 euro e una minoranza del 6 per cento si manterrà sopra i 200 euro. Inoltre – proseguono – si assiste a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si esprime sempre di più attraverso la preparazione delle ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita, rimangono fortemente radicate nella popolazione”. A conferma che, le tradizioni e la voglia di genuinità sono le uniche a non passare mai di moda, sia per chi ama il Natale, sia per chi vorrebbe che il 25 dicembre fosse un giorno come gli altri.