Iglesias, pistole e fucili clandestini nascosti nei monti di Fluminimaggiore: 4 arresti

Ricettazione, porto abusivo di armi, caccia da frodo e estorsione. I carabinieri bloccano una banda di bracconieri con, all’interno, due volti noti, in passato, per lo spaccio di droga: ecco i nomi degli arresti e tutti i dettagli dell’operazione. GUARDATE il VIDEO


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Le armi clandestine? Utilizzate per praticare caccia di frodo nelle campagne dell’Iglesiente ma, anche, proposte a molti bracconieri della zona. Pistole e fucili che, in più di un’occasione, hanno sparato. I carabinieri della compagnia di Carbonia hanno sgominato una banda formata da due nomi molto noti alle cronache: Gianluca Ballocco, 50enne di Iglesias, tra gli anni Novanta e l’inizio del terzo millennio ha importato dalla Spagna e dal Marocco tonnellate di hascisc. Massimiliano Giusppe Medda, anch’egli con un passato da narcotrafficante. Sono loro due, insieme al compaesano Davide Boi e al 36enne di Buggerru Riccardo Sabiu (questi ultimi due ai domiciliari) a essere stati arrestati dai militari. Dalle indagini svolte è infatti emersa la detenzione di armi clandestine, nascoste nelle campagne tra Fluminimaggiore e Iglesias. Le indagini sono state svolte in tandem con il Corpo Forestale: Ballocco è stato visto più volte imbracciare un fucile e avere a disposizione molte pistole, offerte in vendita a clienti della zona del Sulcis, principalmente bracconieri. Quelle stesse armi, il 50enne, le ha utilizzate per minacciare alcuni commercianti di Iglesias. 
Più marginale il ruolo di Boi e Sabiu: entrambi sono stati trovati in possesso di due fucili clandestini e di un coltello a serramanico lungo 17 centimetri, utilizzati per la caccia di frodo e la caccia al cinghiale proprio durante i mesi di stop dell’attività venatoria. Sabiu, nel 2019, ha anche ricevuto una pistola da Medda. Così, su richiesta del pm Guido Pani, il gip del tribunale di Cagliari Giampaolo Casula ha deciso di far rinchiudere a Uta Ballocco e Medda e concedere i domiciliari a Boi e Sabiu.


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