“I ricoveri bloccati al Policlinico di Monserrato? Un’oscenità, ci sono 52 posti dedicati a pochissimi positivi”

La lettera firmata dal direttore medico? “È reale, in accordo con la direzione generale”, rimarca Susanna Montaldo dell’Anaao. Gianfranco Angioni, dell’Usb, è sconcertato: “I pazienti che arrivano al pronto soccorso restano in attesa di un posto libero, la vergogna è che tanti letti sono vuoti ma il blocco della Medicina Generale è stato trasformato in reparto Covid: la situazione è gravissima e bisogna chiarire anche il ruolo di Coghe, una circolare regionale chiarisce che non può essere nominato direttore facente funzione chi ha più di 65 anni”


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I ricoveri bloccati per l’assenza di posti letto al Policlinico? La lettera firmata dal direttore medico “è reale, con la firma della sua sostituta, in accordo come sempre con la direzione generale, cioè con il direttore sanitario Ferdinando Coghe”. Susanna Montaldo dell’Anaao è stata la prima a denunciare il fatto che “i malati venissero ricoverati nella camera del medico di guardia e talvolta anche negli sgabuzzini, colpa anche della carenza dei medici sul territorio e delle liste d’attesa lunghissime”. E la modalità overbooking, nell’ospedale di Monserrato, chissà sino a quando andrà avanti. Eppure, i posti ci sarebbero, come denuncia Gianfranco Angioni dell’Usb che, sin da subito, definisce “osceni i ricoveri bloccati al Policlinico. La situazione che si è creata con la circolare ha del paradossale. I pazienti chirurgici arrivano al pronto soccorso e non possono essere trattenuti lì, aspettando che si liberi un posto. C’è un reparto”, ricorda Angioni, “il blocco M, la Medicina Generale, che da gennaio è stato convertito a reparto Covid. Cinquantadue posti letto in meno, con pochi positivi ricoverati”.
I calcoli sono presto fatti: “Non tutti gli attuali posti, 25, sono occupati. I malati si possono trasferire e il reparto può essere ripristinato. E bisogna ancora risolvere il problema del direttore sanitario facente funzione. La Regione, con una circolare, ha chiarito che non possono essere nominati direttori sanitari facenti funzione con più di 65 anni, ed è il caso di Ferdinando Coghe”.