
Ci sono immagini bellissime. Una delle mie preferite per esempio è quella dei vecchi che in primavera si incontrano in piazza, e sotto la luce del primo tiepido sole si scambiano impressioni su qualunque cosa: dalla politica al meteo, dalla cucina ai reumatismi, dalla pensione alle tecniche di orticoltura. E sono immagini straordinarie che chiunque in qualunque paese o città d’Italia può osservare e sentirsi un po nipote di quei due vecchietti che parlano soddisfatti della loro vita e stanno a guardare da quella panchina la vita di tutti i loro nipoti che scorre. Nipoti a cui ogni tanto danno consigli, ma nipoti che cresceranno e sbaglieranno esattamente come hanno fatto quei due vecchi anni prima.
I vecchi si godono il meritato riposo su quella bella panchina al sole primaverile.
E poi ci sono immagini orripilanti.
Due vecchi che si incontrano a cena nel chiuso di un palazzo e anziché osservare i nipoti li vogliono controllare, li vogliono manipolare e possibilmente orientare a seconda delle loro luride esigenze. E mentre manipolano, plasmano, controllano i loro nipoti affinché un giorno diventino dei mostri come loro i nipoti dei vecchi sulla panchina arrancano, faticano… E questa è un’immagine vomitevole, raccapricciante.
Ci vogliono i nonni nelle panchine o a giocare a briscola nei bar. E ci vogliono nipoti liberi che si mettano a lavorare con la saggezza dei nonni ma con la libertà di poter scegliere senza che il nonno gli scriva la vita.
Daniela Falconi- imprenditrice di Fonni