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Oggi vi spieghiamo perchè il nostro giornale parla poco di politica. Siamo cresciuti in vent’anni nei quali si parlava in Italia quasi soltanto di Berlusconi: amato e demonizzato, combattuto e a suo dire perseguitato. Sembrava politica vera, due ideologie contrapposte: il potere e le poltrone, le agevolazioni per i ricchi e le guerre a difesa dell’articolo 18. Le tempeste giudiziarie, le feroci polemiche. Poi, nel 2013 cosa è successo? Berlusconi, di colpo, appena i suoi guai giudiziari sono diventati concreti, non è diventato più il nemico del centrosinistra. Anzi non è un mistero che le sue posizioni si siano clamorosamente avvicinate a quelle di Renzi. I partiti politici quasi spazzati via dall’effetto Grillo hanno avuto una paura tremenda del Movimento 5 Stelle. Alfano e il Pd governano insieme: ufficialmente per la ripresa dell’Italia, in realtà hanno ucciso il senso della politica. Di Berlusconi ormai si parla solo come presidente del Milan, per le formazioni che suggerisce a Mihajilovic. Eppure è sempre lì, forse ancora più vicino di prima al potere.
In ambito locale, cosa è accaduto? Al governo della giunta regionale è arrivata l’impalpabile giunta dei professori. Guardate la statale 131: Maninchedda aveva sbattuto le porte lamentandosi per il cantiere infinito della 131, ieri è arrivata l’ennesima proroga. La timida ripresa del jobs act si traduce nell’isola in appena 7mila posti di lavoro in più, nel frattempo assistiamo al buco della sanità, al business degli esami facili. Non è un mistero che le assunzioni, negli enti pubblici e negli ospedali, siano ancora fortemente facilitate dalle conoscenze con gli uomini dei poteri forti, che spesso guidano i sindacati. E dagli stessi personaggi che dettavano legge quando governava il centrodestra: come mai? In tv troverete conduttori allineati come con la squadretta, è facile dare una notizia facendola sembrare positiva. Noi invece, non mettiamo filtri. Raccontiamo la possibile ripresa con speranza, ma senza farci illusioni. Non ci piacciono, e lo diciamo apertamente, i connubi destra-sinistra come il carrozzone appena realizzato a Quartu.
A Quartu come a Monserrato, il Pd ha fatto flop facendosi beffare dai suoi stessi sindaci. Sel a Cagliari ha sistemato in Comune e in Regione gran parte dei propri iscritti, mettendo fortemente in imbarazzo persino il sindaco Zedda, costretto ad esempio a radare al suolo il cda della scuola civica di musica dove addirittura lavoravano i parenti dei componenti del cda. La giunta di centrosinistra sta facendo bene, ma sta realizzazndo piazzette verdi esattamente come faceva Delogu 25 anni fa. Allora, la domanda è: voi credete ancora nei politici? Vi entusiasmerebbe leggere un giornale dove una dichiarazione di Pigliaru viene magari smentita due ore dopo? Sarebbe intrigante parlare delle lentezze di un consiglio regionale dove tantissimi sono finiti inquisiti? Può essere politica quella dove l’ex rampante Carlo Sanjust finisce indagato due volte con l’accusa di avere rubato i nostri soldi pubblici? Noi preferiamo, come linea editoriale, raccontare le vostre storie. Dare voce a chi non ce l’ha. Il giornalismo, come diceva Giorgio Pisano (uno degli ultimi maestri) è sempre la difesa degli ultimi. Non abbiamo interessi da difendere, nè editori imprenditori alle spalle. Lavoriamo semplicemente per voi e insieme a voi: a volte fare riparare la classica buca sotto casa può essere più importante di assistere all’ultima esternazione del fighetto forzista-sellino-piddino. Anche perchè a questo punto sarebbe un miracolo scoprirne le differenze.