I ghepardi verso l’estinzione. La colpa? “Soprattutto dei ricchi arabi”

Se il ghepardo è a rischio estinzione la colpa è soprattutto degli ultra-ricchi della penisola arabica che lo acquistano illegalmente online per sfoggiarlo come uno status symbol nelle loro sfarzose dimore


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Se il ghepardo è a rischio estinzione la colpa è soprattutto degli ultra-ricchi della penisola arabica che lo acquistano illegalmente online per sfoggiarlo come uno status symbol nelle loro sfarzose dimore. Ogni anno, rivela la Cnn, 300 cuccioli di ghepardo vengono trafficati illegalmente dalla Somalia. La moda si dilaga a macchia d’olio e se le cose non cambiano, sostiene il fondo, presto la popolazione di ghepardi nella regione si estinguerà.

La Somalia è la principale tappa del traffico illegale di ghepardi del Corno d’Africa. Gli animali vengono introdotti clandestinamente attraverso il confine, ammassati in casse anguste o in scatole di cartone, caricati a bordo di barche e spediti al Golfo di Aden verso la loro destinazione finale: la penisola arabica. Oggi sono rimasti meno di 7.500 ghepardi allo stato brado.

Intanto il felino più a rischio d’Africa fa la sua comparsa in post sui social network. In alcuni scatti i ghepardi giacciono su auto di lusso, in altri vengono spinti in pozze, ricevono gelati e lecca lecca e vengono provocati da gruppi di uomini. Per i ghepardi, una vita in isolamento può essere mortale. Molti cuccioli di contrabbando arrivano nel Golfo con gambe storte e rotte. Tre ghepardi su quattro muoiono durante il trasporto. 

La maggior parte dei proprietari del Golfo non sa come prendersene cura e in cattività muore entro uno o due anni, hanno detto gli esperti. La conferma arriva anche dai veterinari dei Paesi arabi che hanno parlato con l’emittente americana solo a condizione di rimanere anonimi.  Uno di loro ha raccontato di aver visto i ghepardi soffrire di disturbi metabolici e digestivi perché le persone non sanno cosa dar loro da mangiare. Altri animali soffrivano di malattie legate allo stress e all’obesità. 

Il ministero per i Cambiamenti climatici e l’Ambiente degli Emirati Arabi Uniti, parlando sempre con la CNN, ha negato i casi di possesso privato di ghepardi e ha dichiarato che tutti i felini in questione si trovano in “strutture autorizzate” nel Paese. Il ministero ha anche assicurato di tracciare regolarmente gli annunci pubblicitari online per la vendita di specie in via di estinzione e di aver rimosso 800 di questi siti. Ma secondo i veterinari attualmente ci sono decine e decine di ghepardi che vivono in cattività, anche se il numero è diminuito negli ultimi anni.

Il mercato di ghepardi è vietato ai sensi dell’appendice 1 della Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio di estinzione (CITES). Tuttavia, il commercio di animali selvatici è un grande affare, e il venditore con cui CNN ha parlato faceva probabilmente parte di un più ampio traffico, secondo gli esperti delle forze dell’ordine e del traffico. Si stima che il mercato di specie selvatiche valga fino a  20 miliardi di dollari all’anno, secondo le Nazioni Unite e l’Interpol. Ed  è tra le prime cinque industrie illecite a livello globale, insieme al mercato della droga e al traffico di esseri umani.

https://www.agi.it/estero/estinzione_ghepardi-6097410/news/2019-09-02/


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