Guspini, dopo il diploma il lavoro è pressoché assicurato con i corsi professionali mirati

Corsi professionali, mirati in base alle esigenze del territorio e sostenuti dall’amministrazione comunale che punta e riflette su come bisogna investire per garantire ai giovani un inserimento lavorativo dopo gli studi.


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Una sinergia di forze e ragionamenti ha costruito, anno dopo anno, un percorso formativo nel territorio che potesse permette ai neodiplomati di ottenere uno sbocco lavorativo pressoché immediato. Questo è quanto avviene a Guspini, cittadina del Medio Campidano, una delle (future) province più povere della Sardegna, che opportunità, pressoché, non dà soprattutto ai giovani che, scoraggiati e demotivati, spesso, decidono di abbandonare il territorio in cerca di un’occupazione non precaria.
La realtà guspinese, con l’istituto IPSIA “Alessandro Volta”, tende, però, a invertire la rotta: le aziende, in cerca di personale, si rivolgono alla scuola che, a volte, non è in grado di soddisfare le tante richieste ricevute.
“Le vicende che in questi anni hanno coinvolto l’istituto professionale “Volta” – spiega Marcello Fanari, assessore anche alle Politiche Energetiche e Innovazione Tecnologica – sono state condizionate da ragionamenti che fanno riferimento a logiche numeriche che poco hanno a che fare con la qualità scolastica e di quanto sia indispensabile che un percorso scolastico, come quello professionale, sia indispensabile per un territorio come il nostro. Territorio privo di un tessuto economico solido ma basato essenzialmente su un economica agricola e di piccole e piccolissime aziende. Questa situazione ha permesso, comunque, che l’istruzione pubblica sviluppasse dentro l’istituto professionale “Volta” dei percorsi che avessero un immediato impatto sull’economia locale, percorsi che riguardano l’ambito tecnologico e manutentivo, alberghiero turistico e i servizi sociali. Il nostro territorio ha necessità di mantenere l’attuale offerta formativa fatta di licei, istituti tecnici e professionali intatta perchè solo la varietà delle scelte potrà permettere alle numerose aziende del nostro territorio, e non solo nostro, di poter avere il personale qualificato e competente per rispondere alle richieste di un mondo che si evolve”.
Un ragionamento solido e mirato a ottenere risultati importanti, purtroppo non sempre scontati a causa della grave crisi che imperversa ormai da anni.
“L’obiettivo anzi dovrebbe essere offrire anche a chi, negli anni, non ha completato il ciclo di studi la possibilità di acquisire il titolo di studio superiore che si sta dimostrando indispensabile per avere un accesso al mondo del lavoro. Perdere una istituzione scolastica come questa o smembrarla per permettere ad altre istituzioni scolastiche di sopravvivere (secondo la fredda logica dei numeri) è un’idea che non ha una prospettiva, è solo un rattoppo inutile che porterà nell’immediato futuro a vedere il problema ripresentarsi in maniera più pesante e difficilmente gestibile”.
Proseguire, quindi, con la formazione professionale mirata sembrerebbe la soluzione migliore per i giovani, affinché si inseriscano immediatamente nel mondo lavorativo in maniera proficua e soddisfacente.


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