Gonnesa, ragazzino distrugge le sedie di un bar e poi si pente: “Pago i danni”

Quattro sedie di plastica danneggiate, la titolare del bar si sfoga su Facebook: “Qualcuno ci è addirittura saltato sopra”. Poi, la sorpresa: “Uno dei ragazzini che hanno compiuto il gesto, insieme ai genitori, ha pagato i danni”


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L’ennesimo atto vandalico agli arredi del suo locale, la denuncia via social e il lieto fine: scuse e danni risarciti alla titolare da parte di uno dei ragazzini che hanno rotto volutamente 4 sedie. Il fatto è avvenuto qualche giorno fa a Gonnesa. Lo racconta Sara Locci, titolare del bar gelateria “Lo Zodiaco”.
“Ho lasciato passare tante volte ma, per l’ennesima volta, questo è quello che mi sono trovata davanti. Questo è quello che succede tutte le notti in Piazza Serpi, Corso Matteotti a Gonnesa. Quattro sedie nuove, adesso inutilizzabili. Anch’io ho avuto 16/17 anni e mai mi sono permessa di compiere atti del genere per puro divertimento o per chissà quale altro motivo. Portare rispetto per le attività e le persone che ci lavorano non dovrebbe essere una scelta opzionale. I tagli non sono fatti a coltello, ma i signorini si divertono a sbatterle a terra e a saltarci sopra”.
Dopo il duro e giusto sfogo di Sara Locci sui social, la sorpresa. Uno degli autori del condannabile gesto si è fatto avanti prendendosi le responsabilità di quanto accaduto e la mamma, insieme ad un altro genitore che si è voluto accertare se il figlio fosse coinvolto, si sono recati nel locale. Sara ringrazia e specifica: “volevo ringraziare pubblicamente i genitori che ieri si sono interessati riguardo il fatto delle sedie del locale, rendendosi disponibili a un confronto. E grazie al ragazzo che ha ammesso le sue colpe prendendosi la responsabilità di quanto accaduto, risarcendo il costo di una delle sedie. Conosco anche i nomi degli altri colpevoli, spero che prendano d’esempio il loro amico e si facciano avanti di loro spontanea volontà”. La cronaca riporta quotidianamente atti vandalici, di piccola, media e grossa entità, compiuti ai danni del pubblico e del privato. Spesso sono proprio i giovanissimi a compiere questi gesti, forse ancora ignari dalle possibili conseguenze e, non di rado, difesi a spada tratta dai genitori. Non in questo caso, però, un esempio di maturità e presa di coscienza soprattutto da parte dell’autore del gesto. “Sono stata molto felice quando due mamme si sono presentate per parlare della situazione. Una per indagare se il figlio fosse coinvolto, l’altra addirittura è venuta a risarcire il danno. È un bell’esempio”.


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