Giochi di guerra in Sardegna e tante spiagge interdette: “Il governo gioca con le armi, Isola paradiso a rischio”

Raid militare persino a Nora e al Poetto. Esplode la polemica sulle esercitazioni militari che stanno per accerchiare le spiagge sarde, rendendo off limits zone bellissime di Nora, Villasimius, Muravera, Teulada, per un “blitz militare immediato” che sta trasformando la Sardegna in un fortino di guerra. Ben 17 aree vietate agli abitanti. Il caso finisce oggi in Parlamento


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Giochi di guerra in Sardegna e tante spiagge interdette: “Il governo gioca con le armi, Isola paradiso a rischio”. Raid militare persino a Nora e al Poetto. Esplode la polemica sulle esercitazioni militari che stanno per accerchiare le spiagge sarde, rendendo off limits zone bellissime di Nora, Villasimius, Muravera, Teulada, per un “blitz militare immediato” che sta trasformando la Sardegna in un fortino di guerra. Ben 17 aree vietate agli abitanti. Il caso finisce oggi in Parlamento. “Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha scambiato la Sardegna per un teatro di guerra e dovrà spiegare con quale motivazione chiude al transito, sosta, pesca, balneazione e immersioni 17 zone davanti alle nostre bellissime coste scatenando scenari assurdi con armamenti e truppe. Sta preparando le scene di un incubo, ma noi non siamo in guerra e non la vogliamo. La Sardegna è un paradiso e va tutelato, non può essere usato e inquinato per esercitazioni militari per le quali abbiamo dato fin troppo”. Sono le parole di deputati sardi di Alternativa Emanuela Corda, Pino Cabras e Andrea Vallascas. “Questo Governo sta giocando un po’ troppo con le armi, invece di mostrare la nostra forza militare con questa operazione “speciale” si dovrebbe insistere sul dialogo e distensione dei toni”, chiudono i parlamentari.

Si tratta di una maxi occupazione delle zone a mare più belle dell’Isola, alcune a fianco di importanti hotel, negate a turisti e bagnanti, al momento sino al 27 maggio. La situazione in Ucraina ha evidentemente spinto le forze militari ad accelerare i tempi, e quale zona strategica meglio della Sardegna, al centro del Mediterraneo, potrebbe prestarsi a diventare l’epicentro dei giochi di guerra? Isola che continua a pagare un prezzo altissimo, come se non bastassero i disagi dei trasporti e della crisi, della continuità territoriale sbandierata sempre solo a parole, della minaccia dei depositi delle scorie nucleari. “Decorrenza immediata”, come ha riportato oggi l’Unione Sarda che parla di una Sardegna veramente accerchiata da aerei e navi militari. I fatti, per capire ancora meglio. C’è un’ordinanza ufficiale che da ieri rende interdette moltissime spiagge e zone a mare che sono sempre state fuori dai triangoli delle esercitazioni militari, che per anni ci avevano portato via fette di mare stupende come Teulada, Capo Frasca, Perdasdefogu. Parliamo adesso invece delle nostre spiagge, quelle a cui siamo più affezionati.

Ora infatti la prova generale di guerra è proprio qui, vicina a noi, nelle spiagge a noi più care. Non si può pescare, non ci si può fare il bagno, stop immersioni. Sardi, statevene a casa o almeno non passate di qui, 17 zone a mare incantate se le prende la guerra. Ad esempio tra Nora Chia e Sarroch, nella nostra meravigliosa costa sud occidentale. Si chiamano Echo e Foxtrot, le aree sbarrate. Ad esempio nelle magnifiche Cala Pira e Capo Ferrato, tra Costa Rei e Villaputzu, dove il mare è una favola. Ad esempio al Poetto, dove l’area militare viene chiamata Golf. O ancora a Murtas, uno degli arenili più caratteristici della nostra Isola. Una mappa di steccati, di passeggiate proibite, con 45 “minacciose” navi da guerra davanti alle nostre coste. La stagione turistica comincia tra queste ombre. Quattromila militari che vengono nell’Isola a bordo di aerei, navi, sottomarini, elicotteri, da sette nazioni diverse. Fermi tutti, dobbiamo sparare. E sperare.

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