
Cinquantuno anni, di Cagliari, Giampaolo Mascia è uno degli infermieri (pochi, a detta loro) che lavorano nell’ospedale di Nostra Signora di Bonaria, a San Gavino Monreale. Le condizioni della struttura? Buone. I problemi sono all’interno: “Il nostro organico è ridotto all’osso. L’azienda ha addirittura emanato un provvedimento che colpisce i lavoratori, imponendo il recupero delle ore di straordinario o, in deficit, pretendendo che vengano decurtate dallo stipendio”, denuncia Mascia, che è anche segretario territoriale Fials. “Questo vuol dire che l’azienda vuole rispettare i nostri contratti ma solo a suo vantaggio, non rispettando i diritti dei lavoratori. Io ho più di cento ore di straordinari fatte e mai pagate, ma tanti miei colleghi ne hanno duecento o trecento”. Alla fine dei conti, sono migliaia di euro lavorati mai mai riscossi dagli infermieri.
E c’è pure la grana dei buoni pasto: “Da un anno l’azienda non ce li sta pagando, e sinora non ha risolto la situazione”. Insomma, tra tante ore extra e diritti “negati”, la misura è colma: “Siamo sfiniti, rischiamo seriamente di ammalarci e di non riuscire più ad essere d’aiuto per i pazienti”.