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Un contratto non certo da nababbi ma sufficiente per campare, quello che la Manitalidea ha fatto a Francesca Cassano, trentottenne di Quartu Sant’Elena. Da quattro anni a questa parte, la donna si occupa di pulire gli uffici postali cagliaritani. Paga sicura “di 380 euro, faccio due ore e mezzo al giorno” ma, da qualche mese a questa parte, a fine mese il suo conto corrente rimane “immobile”. Lo stipendio? Non arriva. Meglio: “Quello di luglio l’ho avuto qualche giorno fa”, ma mancano le mensilità successive “e la quattordicesima. L’azienda ci ha promesso che ci avrebbe pagato ma, poi, non ha mai rispettato le date”, accusa la Cassano. “Sono stata costretta a non andare più a pulire alcune sedi, non mi danno nemmeno i rimborsi della benzina e, da Quartu, ogni giorno dovrei fare cinque chilometri”. È single, la 38 enne, “con una figlia a carico di diciassette anni e l’affitto di casa da dover pagare ogni mese”. Come fare, però, se la busta paga non sta più arrivando? La “soluzione” è tanto semplice quanto triste: farsi aiutare dai genitori.
“Mi sta dando una mano la mia famiglia e chi mi vuole bene. Ho già smesso di ‘reggere’ da tempo, questa situazione per me è diventata insostenibile”, dice la donna. E, oltre ai prestiti ricevuti dai suoi parenti, ci sono anche “i debiti” che, prima o poi, dovrà onorare.