Filca Cisl Sardegna denuncia: appalti incompiuti

Opere finanziate, importanti per la collettività e per il sistema produttivo sardo, già appaltate e consegnate alle imprese aggiudicatarie e che purtroppo, per una infinità di cavillosità procedurali, non diventano lavoro


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C’è un male oscuro che affligge il mondo del lavoro edile sardo che sistematicamente ostacola l’avvio dei cantieri ed impedisce a tanti disoccupati di incontrare il lavoro. Da una nostra ricerca risulta che vi sono diverse opere finanziate, importanti per la collettività e per il sistema produttivo sardo, già appaltate e consegnate alle imprese aggiudicatarie e che purtroppo, per una infinità di cavillosità procedurali, non diventano lavoro.
 
L’elenco è sostanzioso e per comodità ne citiamo solo alcuni: tre lotti della Sassari-Olbia che sarebbero dovuti partire lo scorso anno e sono ancora fermi al palo e la data di avvio risulta ancora incerta. Due lotti della S.S. 125, area Ogliastra, che dovevano essere al nastro di partenza sono ancora lì fermi e la data d’inizio e tutt’ora incerta; forse entro la primavera forse dopo l’estate.  Che dire poi della diga di “Monti Nieddu” le cui vicissitudini si trascinano da oltre 20 anni, i cui lavori si sarebbero dovuti riprendere già lo scorso anno ed invece, pare, slitteranno a fine 2016.  

Da soli questi “pezzi” valgono oltre 300milioni di euro, ma la lista è ben più lunga e l’importo sfiora il miliardo, che tradotti in lavoro significa occupazione per almeno due anni per un migliaio di edili che per i tempi grami che vive il lavoro in Sardegna, non è roba da poco.
 
68 opere incomplete più un mercato che supera i due miliardi sarebbero un buon viatico per rilanciare l’occupazione nella nostra regione.  
Proprio la settimana scorsa il prof Savona, in un convegno a Cagliari, poneva l’accento sull’ opportunità offerta dagli investimenti in infrastrutture per affrontare il tema disoccupazione in Sardegna. Crediamo come Filca che sia giunto il momento di attivare tutte le azioni più opportune per governare il rilancio dell’edilizia sarda.  
Dal 2008 sono andati persi ben 28mila posti di lavoro ed oggi, dopo una crisi che dura oramai da otto anni, ci sono le condizioni per invertire la tendenza. Ci sono i progetti, le risorse, manca la volontà politica di dare continuità agli impegni assunti.

 
Chiediamo alla giunta, al suo Presidente, di dare un segnale in tal senso. Il mondo del lavoro gliene sarà grato.