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Le serrande del punto vendita di via Paoli sono abbassate, la carta “nasconde” alla vista i metri quadri che per anni hanno ospitato libri e cd e campeggia un cartello con la scritta “lavori di ristrutturazione”. Ecco come si presenta oggi il punto vendita La Feltrinelli che, insieme a quello di via Roma, per tanto tempo ha conquistato migliaia di cagliaritani e sardi. “Siamo costretti a ritirarci, con i nostri libri e le nostre insegne, eppure le librerie sono organi propulsori di città che vivono e respirano come Cagliari”. Un altro marchio che se ne va, almeno temporaneamente, visto che le librerie erano in franchising. Che significa? Significa che un imprenditore privato ha deciso, per questo o quel motivo, di interrompere la partnership con l’azienda dal logo della “F rossa”. Quale sarà il destino dei due locali, solo il tempo potrà dirlo. La Feltrinelli, dal canto suo, vuole “cercare nuovi partner” per poter riaprire anche nel capoluogo sardo. Nell’attesa, e in parallelo, le librerie cagliaritane non fanno eccezione rispetto alle altre attività commerciali: la crisi sembra essere forte anche per loro. Davide Marcello, ex presidente provinciale Confesercenti e attuale tesoriere e dirigente del consorzio dei commercianti del centro storico, è netto: “La Feltrinelli chiude perchè la gestione non era diretta e, forse, non si trovato un accordo con il privato”. Fatta questa doverosa premessa, Marcello spiega che “le vendite online, in questi ultimi anni, hanno disturbato anche i librai, anche loro sono tartassati”.
Insomma, sulla rete viene venduto di tutto – da un pantalone all’ultimo bestseller scritto da questo o quell’autore internazionale – e la gente preferisce acquistare da pc, smartphone o tablet. Sulla vendita dei libri, però, pesa anche un altro problema: “Ormai, già da tempo, è possibile acquistarli anche nei supermercati. Non è sicuramente un bene da un certo punto di vista ma è l’effetto della liberazione del lontano 1997”. Tirando le somme: librerie in crisi anche a Cagliari? “Assolutamente sì”.