
In tanti senza mascherine e il rispetto della distanza sociale, non è di casa a Milano. Almeno ai Navigli, affollati ieri sera da giovani all’ora dell’aperitivo. Le foto sui social e il video pubblicato da Repubblicano e poi su tutti i giornali stanno scatenando un vespaio di polemiche. Commenti indignati, sembra quasi che ci sia dimenticati di quanto accadeva solo poche settimane fa negli ospedali della Lombardia e delle centinaia di bare trasportate con camion miliari in altre regioni.
Eppure c’è un monito di Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano,che ha dichiarato a Repubblica: “Quella di Milano è un po’ una bomba appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli.
“La nostra regione”, la Lombardia “rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”.
(video fa Fb Santo Da Ros)