Falso in bilancio alla Asl di Sassari: assolto l’ex dg Marcello Giannico

L’ex direttore generale dell’azienda sanitaria sassarese assolto con formula piena. Cadute le accuse di falso ideologico, abuso d’ufficio e diffamazione. Il manager: “Con questa sentenza si mette fine alle futili pretese risarcitorie avanzate nei miei confronti. Spero di chiudere quanto prima una vicenda che si protrae da 8 anni”


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Dichiarato innocente dopo 8 anni di processo. Oggi, presso il Tribunale di Sassari, è stata emessa la sentenza relativa alla vicenda giudiziaria del bilancio 2010 della Asl sassarese. E Marcello Giannico, ex direttore generale è stato assolto dal collegio giudicante, presieduto dal Maria Teresa Lupinu.

Il pronunciamento di oggi si riferisce ad alcuni dei capi di imputazione a carico di Giannico: abuso d’ufficio e falso ideologico (per aver prima isolato e poi licenziato Angela Cavazzuti, all’epoca direttore amministrativo della Asl) e diffamazione (per aver pubblicato in versione integrale la delibera di licenziamento).

Ma Marcello Giannico oggi è stato assolto con formula piena. Per gli altri reati ipotizzati dalla pubblica accusa (falso in bilancio, abuso d’ufficio e falso ideologico per i quali il manager è imputato assieme ad altre persone in base alle accuse del pm Gianni Caria), si dovrà attendere il 16 giugno 2020, quando saranno ascoltati i componenti del collegio sindacale che, all’epoca dei fatti, approvarono il bilancio 2010 della ASL di Sassari con una perdita di oltre 18 milioni di euro. I giudici hanno quindi dato seguito alle critiche mosse da Massimiliano Ravenna, legale difensore del direttore generale, sul fatto che l’unico componente del Collegio Sindacale chiamato a testimoniare dal pm fosse quello che aveva espresso parere negativo al documento contabile.

“Con questa sentenza si mette fine alle futili pretese risarcitorie avanzate nei miei confronti”, dichiara Giannico (il riferimento è a alla richiesta di risarcimento della Cavazzuti nei confronti dell’ex direttore generale, ndr),”auspico che la pronuncia del collegio in merito agli altri capi di imputazione arrivi a ridosso dell’udienza di giugno, al fine di chiudere una vicenda giudiziaria che si protrae da oltre otto anni”.

La sentenza odierna si aggiunge ad una lunga serie di pronunce giurisprudenziali e provvedimenti di enti pubblici (Tribunale del Lavoro, Garante della Privacy e Corte dei Conti) che hanno già dato ragione dell’operato del Dg.


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