Ex ospedale Marino, Comandini, Pd: “Subito una soluzione”

Interrogazione dell’esponente del Pd in Consiglio regionale: “L’esecutivo valuti la possibilità di annullare il bando del 2006 a favore di una nuova procedura d’appalto che possa, in tempi brevi, dare quelle risposte che tutti i sardi ed in particolare i cagliaritani attendono da tempo”


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“Nato nel 1937 e dismesso nel 1982 per l’ex Ospedale Marino ancora non vi è certezza: si trovi presto una soluzione, in caso contrario invito l’esecutivo a valutare la possibilità di annullare il bando del 2006 a favore di una nuova procedura d’appalto che possa, in tempi brevi, dare quelle risposte che tutti i sardi ed in particolare i cagliaritani attendono da tempo”. Lo ribadisce Piero Comandini esponente del Pd in Consiglio regionale e primo firmatario di un’interrogazione rivolta al presidente Pigliaru, all’assessore alla Sanità Arru e all’assessore degli Enti locali Erriu.

La struttura dell’ex Ospedale Marino e tutta l’area circostante sembrano essere diventate la terra di nessuno dove regnano degrado igienico – ambientale e sanitario – continua Comandini – Lo testimonia il panorama che si vede percorrendo il lungo mare Poetto che, eletta “la spiaggia urbana più bella d’Italia” nonché “spiaggia italiana ufficiale” dell’EXPO 2015, all’altezza dell’ex struttura ospedaliera è fonte di ispirazione di grande tristezza e desolazione. L’intera vicenda burocratica, che ruota attorno alla realizzazione di un progetto che possa portare nuovamente agli albori l’ex Ospedale Marino, inizia nel lontano 2006 con la gara d’appalto bandita dalla Regione Sardegna che risultata infruttuosa dopo la rinuncia dell’aggiudicataria ATI San Maurizio, il testimone passa all’ATI Prosperius che viene rimessa in gioco dalla sentenza emessa dal Consiglio di Stato. Ad oggi, malgrado sia stata approvata una variante al PUC finalizzata a consentire la realizzazione del progetto proposto dalla Prosperius, che prevedeva la realizzazione di un centro di riabilitazione con sezione di eccellenza per ricovero riabilitativo, i lavori continuano ad esser bloccati, compromettendo sia il recupero della struttura ospedaliera sia la bonifica e la valorizzazione dell’area circostante, aggravando di giorno in giorno l’immagine già tanto compromessa di quella porzione di area urbana”.