Stop ai massaggi estetici o “terapeutici” nelle spiagge da parte di ambulanti non autorizzati, per consentire lo svolgimento di queste attività da parte dei concessionari demaniali che ne hanno titolo, nei modi consentiti dalla normativa e verifica del rilascio delle autorizzazioni previste. La stagione estiva è appena iniziata e il Sib – Sindacato Italiano Balneari e Confcommercio Sud Sardegna chiedono di riportare alla legalità tutte le attività che vengono svolte nelle spiagge.
In una lettera inviata alla Prefettura di Cagliari, Regione, Asl, sindaci dei Comuni costieri e alle forze dell’ordine sollecitano un incontro e un “tempestivo intervento” per verificare la situazione, anche in relazione al protocollo d’intesa per il contrasto all’abusivismo, recentemente siglato con Prefettura e forze dell’ordine.
“Negli ultimi anni si assiste in maniera crescente a prestazioni di massaggi estetici o terapeutici da parte di soggetti ambulanti – spiega Alberto Bertolotti, presidente di Sib Sardegna e Confcommercio Sud Sardegna – senza il minimo rispetto di adeguate condizioni igieniche e un ambiente appropriato, in evidente dispregio della normativa in materia fiscale, senza alcuna ricevuta. Una pratica che, nonostante le ordinanze e gli avvisi del ministero della Salute che si sono succeduti negli anni passati, è in continua crescita, con gravi danni per gli esercenti regionali del settore”.
“La mancanza di uno o più requisiti e autorizzazioni rappresenta un palese esempio di concorrenza sleale nei confronti delle attività regolari – aggiunge Bertolotti – sottoposte a normative stringenti di carattere amministrativo – burocratico. Quest’attività, ricondotta nella legalità e nel rispetto delle disposizioni igienico sanitarie e fiscali – rilancia il presidente di Confcommercio Sud Sardegna – potrebbe costituire un’ottima opportunità imprenditoriale per gli operatori demaniali regolarmente legittimati a operare nel demanio marittimo e generare una crescita in termini formativi ed occupazionali”.
In Sardegna operano circa 600 aziende balneari che occupano 1.550 dipendenti fissi e 3.500 addetti stagionali per una media di 6 addetti-azienda e un fatturato medio di 100-120mila euro annui. Potenzialmente i “massaggi in spiaggia” porterebbero a una maggiore occupazione quantificabile in 1/2 addetti per impresa.