“25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Una frase che la proprietaria del panificio ‘L’Assalto ai Forni’, in piazza Arringo ad Ascoli ha scritto su uno striscione ed esposto fuori dal negozio.
“È la prima volta che subisco un sopruso, sulla mia pelle. E questa cosa va raccontata, deve uscire. Qualcuno deve rispondere di quello che è successo”, commenta la proprietaria Lorenza Roiati,
“Abbiamo affisso lo striscione – racconta Roiati -, come facciamo ogni anno, e verso le otto del mattino è arrivata una volante della polizia in divisa. Gli agenti si sono fermati e mi hanno chiesto chi avesse messo lì lo striscione. Abbiamo risposto che era nostro. Hanno subito chiamato i loro superiori, davanti a me, con un atteggiamento inquisitorio, come a dire: ‘Adesso ti facciamo vedere noi’. Dopo dieci minuti di telefonata, immagino abbiano appurato che il contenuto dello striscione non rappresentava reato né alcun problema, e così mi hanno chiesto i documenti, che non avevo con me. Hanno preso comunque nome, cognome e data di nascita, e se ne sono andati. Poi sono tornati altri tre agenti, in borghese, a chiedere la stessa cosa”.
“Finché ci sarà un solo fascista sulla faccia della Terra ci sarà un buon motivo per essere antifasciste. Ecco perché non ci fermeranno mai. Buona Resistenza a tutte e a tutti!”, scrivono sui social i proprietari del forno sotto la foto dello striscione. “Ho voluto ricordare gli 80 anni della fine del nazifascismo – continua Roiati – con una frase semplice e gioiosa. E trovo gravissimo che questo venga messo in discussione. Per fortuna la notizia ha fatto rapidamente il giro dei social. Spero che alla fine ci sia una reazione collettiva e che si rendano conto della figuraccia che stanno facendo”.