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di Elena Rachele Esposito
“E’ solo un cane” ti dicono in tanti, quando sei addolorato per la scomparsa del tuo amico animale. Sarà solo un cane, ma quale altro essere vivente ti rimane legato fino alla sua morte, offrendoti amore incondizionato? Noi ci accorgiamo subito quando qualcosa non va e ci rivolgiamo ai veterinari, persone che si sacrificano per aiutare i nostri amici a quattro zampe. Kuky, il mio cane, a settembre ha smesso di mangiare e ha iniziato a zoppicare. Il veterinario gli ha trovato la febbre e, dopo una puntura, sembrava stesse meglio, poi di nuovo inappetenza, calo delle energie e pronunciata zoppia.
Ci siamo rivolti a una rinomata clinica veterinaria di Monserrato (CA) ed è iniziato il supplizio dell’esclusione per tentativi delle possibili malattie, il metodo più utilizzato dalla medicina e forse il più giusto ma che a volte fa perdere tempo prezioso. Se ci fosse, a livello regionale, una banca dati che riporti la statistica delle malattie che causano la morte degli animali in modo da conoscere le più frequenti in quel territorio, perché non offrire di fare i test di queste malattie prima di procedere per tentativi? In Sardegna, terra di ovini, è molto probabile che le zecche parassitino i cani. Perché allora con i sintomi di Kuky, l’équipe di quattro veterinari della clinica non ha considerato il pericolo delle zecche? Era la nostra più grande paura dopo la Leishmaniosi e abbiamo chiesto più volte di fare il test per queste due malattie. Con il cuore infranto, grazie a un altro veterinario, abbiamo scoperto che la nostra ipotesi era giusta, Kuky, cane sardo, aveva contratto l’Ehrlichiosi. Purtroppo era troppo tardi, la malattia era già in stadio avanzato, il suo corpicino era indebolito dalle cure sbagliate ed è morto. Ho deciso di denunciare questo avvenimento affinché la sua morte non sia stata vana, augurandomi che venga istituita una banca dati delle malattie veterinarie.